La maggior parte delle persone si avvicina alla disciplina della Mindfulness quando intuisce che può essere utile per risolvere problematiche diffuse, quali attacchi di ansia, eccessive preoccupazioni, stati di agitazione e impotenza, scarsa concentrazione ecc.
Proprio perché le persone attraversano un momento di difficoltà, il primo approccio con le pratiche mindful è fondamentale affinché si possa comprendere con chiarezza come procedere ottenendo dei buoni risultati. Oggi vediamo come quali sono i 5 step per approcciarsi alla mindfulness se sei all’inizio!
Mindfulness per principianti: i 5 step fondamentali
Coltivare la mindfulness per principianti non è tanto diverso dal cominciare a praticare un nuovo sport, del quale inizialmente dobbiamo imparare i principi fondamentali e le mosse di base che permetteranno poi di appropriarsi del tutto della disciplina.
Le fasi salienti di un buon percorso di Mindfulness sono sostanzialmente 5:
- comprendere da un punto di vista cognitivo che cos’è di preciso la Mindfulness, a cosa serve e quali sono gli ambiti in cui utilizzarla; ogni apprendimento passa prima dal livello cognitivo del nostro cervello, cioè prima si capisce cosa fare, come farlo e soprattutto perché;
- trovare una buona guida che possa trasmettere i primi esercizi di presenza e auto-osservazione, fornendo un’adeguata supervisione;
- coltivare la pratica quotidianamente per un tempo adeguato, per poter riconoscere i primi risultati (in tal senso sono sufficienti due mesi, durante i quali gradualmente ci accorgiamo del nostro risveglio interiore);
- integrare la comprensione cognitiva delle pratiche con l’esperienza interiore che sancisce l’interiorizzazione di un modello di coscienza diverso e che solo quando lo conosciamo nel corpo diventa un vero “sapere”;
- rendere nel tempo la pratica di Mindfulness un vero e proprio stile di vita, un modo di essere, affinché il processo di guarigione non si interrompa, ma anzi, diventi inarrestabile e ci possa accompagnare per tutta la vita.

Mindfulness per principianti: La comprensione cognitiva come primo step
La Mindfulness non è una semplice disciplina olistica come molte altre, non è una religione, non è un credo né una filosofia, non fa parte della new age né di pratiche occulte. E’ in realtà qualcosa di molto molto antico ed estremamente attuale. Si chiama Mindfulness quell’insieme di pratiche che permettono a un essere umano di risvegliarsi al governo della sua attenzione consapevole, imparando ad orientarla all’esperienza del momento presente e a tutto ciò che accade al suo interno. E’ un modo per risvegliare la consapevolezza di chi siamo veramente, al fine di sganciarci da qualsiasi meccanismo indotto facente parte della nostra personalità terrena. Ciò significa liberarci dagli schemi che generano sofferenza a tutti i livelli, dall’ansia alla depressione, dall’obesità all’insonnia, dal senso di impotenza alla timidezza, e così via.
Per comprendere cosa sia realmente la Mindfulness è utile iniziare con la lettura di alcuni libri (scritti direttamente dai fondatori). Si possono reperire online, per esempio, degli ottimi testi di Jon Kabat-Zinn, Daniel J. Siegel, Stephen McKenzie.
Inoltre, può essere utile guardare qualche video online e partecipare a qualche conferenza sul tema della Mindfulness per farsi un’idea di come viene proposta dai vari professionisti del settore.
Possiamo riassumere il concetto di Mindfulness, così declinato proprio da Jon Kabat-Zinn, come “la consapevolezza che sorge dal prestare attenzione alla nostra esperienza presente, in modo intenzionale e non giudicante”.
La potenza di questa definizione si può solo scoprire attraverso l’esperienza. Quando ci approcciamo a questa disciplina, non possiamo avere una vera idea del grande potere di trasformazione che contiene, nella sua semplicità.
Dunque il primo step è appunto capire di che si tratta: è un insieme di metodologie, di pratiche, di esercizi, di saperi, che ci permettono di imparare a direzionare la nostra attenzione, in modo intenzionale (cioè scegliendolo!) e non-giudicante (cioè sospendendo ogni valutazione mentale), al momento presente, all’adesso, qualsiasi cosa stia accadendo nell’adesso.
Se per esempio soffri di attacchi di ansia, praticare Mindfulness significa prestare maggior attenzione al momento presente, ed è lì che potrai riconoscere dove si innesca il meccanismo e come fa a perpetuarsi. Portare attenzione al momento in cui ti accorgi che è arrivata l’ansia, di permette di diventare consapevole di tutto ciò che l’ansia stessa nasconde di te. Ecco che diventa un processo di liberazione senza eguali.
Le pratiche basi per iniziare a praticare Mindfulness (anche se sei un principiante)
Per chi si approccia alla Mindfulness come principiante e’ opportuno seguire qualcuno che possa darti dei suggerimenti su come imparare i primi esercizi di base. Il fai-da-te è sconsigliato in quanto si rischia di entrare in frustrazione e quindi di abbandonare ancor prima di aver interiorizzato la pratica.
Proprio durante i primi passi arrivano le prime domande, le prime difficoltà, le prime resistenze. E’ la fase più delicata del percorso perché, fino a che non si è fatta esperienza della grande potenzialità della Mindfulness, siamo esposti al rischio di abbandonare.
I primi esercizi sono appunto i più importanti e anche i più ostici. La mente tende a fare resistenza all’inizio, per cui è fondamentale avere un supporto a cui riferirsi.
Quello che deve aiutarti a fare una guida é:
- trasmettere le prime pratiche essenziali per iniziare ad esercitarti;
- supervisionare a posteriori il vissuto individuale delle pratiche stesse; ciò significa accogliere le difficoltà, dare ulteriori suggerimenti per rendere l’esperienza adatta a tutti, aiutare a scardinare eventuali resistenze o frustrazioni che talvolta la mente produce di fronte al nuovo;
- aiutare nella comprensione profonda di ciò che accade nello svolgimento degli esercizi, restituendo una visione personale e soggettiva a ogni persona.
Del resto, se decidi di imparare a sciare, all’inizio ti rivolgi a un maestro di sci o ti butti giù da una discesa sperando di riuscire ad arrivare in fondo sano e salvo?

Due esercizi Mindfulness per principianti:
Due esempi di pratiche semplici con cui iniziare sono i seguenti:
- pratica formale: prendersi 3 minuti al giorno per 7 giorni, in cui sedersi comodi e tranquilli, chiudere gli occhi, e iniziare semplicemente a percepire il proprio respiro e mantenere lì l’attenzione in modo intenzionale. Sentire il respiro significa rivolgere l’attenzione alle narici, all’aria che entra e che esce, al movimento del corpo dovuto al respiro. In questi tre minuti, lasci che le immagini e i pensieri che la mente produce possano scorrere liberamente davanti a te, come se tu fossi a guardare un film, senza però dar loro particolare importanza, ti limiti a osservare che ci sono senza fare nulla; se ti dimentichi del respiro, appena te ne accorgi riporti l’attenzione lì, senza giudicarti né imprecare contro di te!
- pratica informale: scegli una piccola azione quotidiana, breve, tipo lavarsi i denti o vestirsi o preparare il caffé; in quei brevi istanti, rivolgi la tua piena attenzione all’azione che stai svolgendo, ai sensi attivi con cui ti relazioni con l’esterno, al respiro che ti mantiene connesso con la tua interiorità, a ciò che la tua mente sta facendo e a come ti senti dentro, se ci sono delle sensazioni/emozioni; in sostanza, sii pienamente presente all’esperienza attraverso la tua attenzione.
Questi due semplici esercizi possono già innescare un importante processo di risveglio della consapevolezza; possono permetterti di accorgerti di alcuni passaggi mentali automatici, della postura automatica che adotta il tuo corpo, di alcune lievi sensazioni interiori che non sapevi esistessero.
E’ attraverso queste prime semplici pratiche che lasciamo scendere la comprensione da un piano cognitivo a un piano interiore, esperienziale. Nel momento in cui ci accorgiamo di essere presenti con l’attenzione attiva, comprendiamo nel corpo come abbiamo vissuto fino a quel momento: addormentati alla vita.
Come proseguire per passare agli ultimi due step
Una volta che ci sentiamo un po’ più stabili nel praticare gli esercizi di base, allora subentra la nostra volontà, cioè è necessario andare avanti attingendo alle risorse della costanza, della pazienza e della perseveranza.
In questo modo la Mindfulness diventa un vero e proprio viaggio verso noi stessi, alla scoperta di chi siamo veramente, liberandoci dai fardelli, dalle catene, dagli schemi ripetitivi che ci hanno accompagnato fino a quel momento.
La Mindfulness può diventare un vero e proprio modo di essere, cioè noi possiamo imparare a vivere in presenza lungo tutta la nostra quotidianità, e questo è ciò che dobbiamo auspicarci.
Proprio come in uno sport, la chiave della buona riuscita è allenarsi, lasciar andare l’attaccamento al risultato, adottare un atteggiamento di curiosità e sorpresa per ogni piccola consapevolezza che raggiungiamo.
Come in ogni viaggio, ciò che conta non è la meta finale, ma il cammino che percorriamo per raggiungerla. E’ durante quel cammino che accadono incontri, che viviamo esperienze, che cresciamo realmente. Dunque, anche per il viaggio verso noi stessi, ciò che conta è il cammino interiore che ci condurrà verso la totale riappropriazione del nostro Sé, durante il quale scopriremo cosa lasciar andare e cosa no, cosa trasformare e cosa no, cosa guarire e cosa no.
Per imparare a praticare Mindfulness, anche se sei un principiante, vieni a vedere il metodo mindfulness che insegniamo anche online, e se ti senti in linea con il nostro approccio, puoi scriverci una mail all’indirizzo info@sentierodellessere.org, oppure chiamarci al numero +39 331 2902129. Saremo lieti di aiutarti a muovere i primi passi di questo affascinante viaggio!
Dott.ssa Annalisa Chelotti