mindfulness cos'è

Mindfulness: cos’è, a cosa serve e come praticarla da oggi

Sembrerebbe diventata una moda, qualcosa di molto “trandy” per sostenere od ostentare un modo di vivere, un vero e proprio stile di vita che concerne, principalmente, l’utilizzo di uno strumento particolare, applicato anche da molti terapeuti, e che mette quasi tutti d’accordo sugli svariati e molteplici benefici. Ma, allora, che cos’è davvero la Mindfulness? E a che cosa serve? La possiamo proprio praticare tutti?

Cos é la Mindfulness?

La Mindfulness é quell’insieme di pratiche che ti insegna a diventare consapevole del momento presente, senza giudizio.

Praticando la Mindfulness si impara ad orientare la propria attenzione al momento presente e a tutto ciò che accade nel qui e ora. 

Storia della Mindfulness

E’ bene fare un passo molto indietro, fino alle radici da cui ha avuto origine la Mindflulness: esse, infatti, affondano principalmente nelle tradizioni contemplative buddhiste.

La parola Mindfulness, che secondo la trauzione letterale, in inglese, significa “pienezza della mente”, nella lingua Pali, ovvero la lingua indiana appartenente alla famiglia indeuropea, il puro significato è “Sati”, ovvero Consapevolezza o Attenzione Presente e Attiva.

A sua volta la parola “Sati” ha origine dalle 4 Verità buddhiste che ci indicano una chiara direzione della disciplina:

  1. La sofferenze è naturale ed è parte del genere umano;
  2. L’origine della sofferenza è l’Attaccamento;
  3. La sofferenza può cessare;
  4. Il modo per farla cessare è seguire l’Ottuplice Sentiero.

Dunque il mistero e la ricerca si infittiscono: che cos’è questo ottuplice sentiero? Il discorso diventerebbe molto complesso, quindi invito a fare, per chi ne avesse piacere, ricerche personali, così da attivare l’energia dell’esploratore che è in voi.

Tuttavia, ai fini delle comprensione di che cos’è la Mindfulness, vi basta sapere che all’interno di questo “decalogo” di 8 punti il settimo corrisponde proprio alla parola “Samma Sati”, ovvero Corretta Consapevolezza.

Nel 1926 un monaco buddhista Zen di origine vietnamita, Thic Nhat Hann, dopo essere stato esiliato dalla sua terra natia, ha portato in occidente i suoi insegnamenti: “La disciplina Essenziale: il processo di alimentare la consapevolezza del presente

Essendo, questa, un’abilità presente in ognuno di noi, successivamente, un ricercatore biologo dell’Università del Massacchusset Jon Kabat Zinn, negli anni ’70 è riuscito a definire la Mindfulness un metodo con una chiave di lettura laica e semplice, permettendo che anche il suo valore scientifico emergesse. Per questo è stata, poi, introdotta in ambito terapeutico con la nascita del primo protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), orientato alla riduzione dello stress attraverso le pratiche, appunto, della Mindfulness.

Dunque la domanda è: siamo proprio sicuri sia solo una moda? Chi si avvicina a questo “stile” di vita sa davvero la potenza di quale strumento si appresta o paventa di utilizzare?

Allora, capiamo subito cosa non è la Mindfulness

Cosa non é la Mindfulness

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Che la Mindfulness non sia una moda, a questo punto, lo abbiamo perfettamente compreso, ma esistono ancora molti luoghi comuni su questa pratica, “false aspettative” che è bene mettere subito in chiaro, soprattutto per chi ha intenzione di avvicinarsi a questo mondo autentico di grande osservazione di sé.

  1. Non è una magia: non basta pronunciarne la parola magica affinchè tutto il mondo, intorno a noi, cambi improvvisamente rendendoci felici e senza problemi. Ma poi, siete ancora convinti che la vostra infelicità derivi dal mondo esterno?
  2. Non è una fuga dalla realtà: meditare in mindfulness non significa certo allontanarsi dalla realtà, tutt’altro. Si osserva la realtà da uno spazio interiore neutrale e si lascia spazio al vivere il qui e ora. Ma poi, potreste darmi una definizione precisa di realtà?
  3. Non è relax: pur, tuttavia, molto utile per calmare la nostra mente, le nostre frequenze e, quindi, rilassare il “loop” incessante delle nostre azioni, la Mindfulness non è un semplice rilassamento. Piuttosto posso dire che significa osservare, senza giudizio, cosa si muove dentro di noi e viverlo senza cercare di cambiarlo. Ma poi, non avete deciso di cominciare, finalmente, un vero lavoro dentro voi stessi?
  4. Non è un cambiamento di vita: aiuta a cambiare vita, certamente, ma la sua efficacia sta proprio nell’osservare, in primis, quello stile di vita abituale il quale, inevitabilmente, ritornerebbe a radicarsi qualora non si facesse un lavoro interiore autentico di osservazione, comprensione e, dunque, trasformazione. Ma poi, qual è l’origine della vostra insoddisfazione nella vita che fate?
  5. Non è semplice: pur avendo un approccio iniziale piuttosto semplice, tant’è che tutto inizia dal respiro, la pratica richiede, via via, disciplina, costanza e volontà. Dunque, mettendo in campo questi atteggiamenti, possiamo solo in seguito arrivare a vivere semplice-mente, ovvero osservando, in modo semplice, la mente che si manifesta attraverso la nostra volontà, e non viceversa. Ma poi, la nostra stessa esistenza è cosa semplice?

Le applicazioni della Mindfulness

A livello scientifico le applicazioni della Mindfulness sono state approvate e introdotte in moltissimi campi, sia a livello privato che pubblico, a livello di uso personale e di gruppo.

Iniziamo con l’ambito dello sviluppo personale, quello che in particolare interessa principalmente il lavoro che svolgiamo io e Annalisa come operatori dell’Essere. In tale ambito, per esempio, è possibile non solo acquisire una conoscenza di sé e un pieno utilizzo delle proprie potenzialità, ma anche migliorare tutta una serie di aspetti pratici della vita quali la gestione dello stress, dell’ansia, del tempo, delle emozioni e delle relazioni. Cosa aspetti, dunque?

E vogliamo parlare della crescita professionale?

  • Migliorare o sviluppare la leadership,
  • il Teamwork,
  • aumentare la produttività senza troppo sforzo,
  • attivare una comunicazione efficace e ascoltare in modo consapevole.

Nell’ambito educativo e scolastico, invece, la Mindfulness beneficia:

  • la gestione dello stress nel rapporto tra insegnanti e allievi,
  • permette l’aumento dell’intelligenza emotiva e la regolazione delle proprie emozioni,
  • migliora la comunicazione e nel caso di studenti, praticare Mindfulness  migliora l’apprendimento e la concentrazione.

E in ambito familiare? La gestione del rapporto tra genitori e figli evolve notevolmente, così come la Mindfulness diventa un grande supporto educativo per i bambini e per gli adolescenti che ne sviluppa l’ascolto consapevole regolandone le intelligenze congnitive ed emotive.

In ambito sportivo o di performance artistico creative, invece, la Mindfulness beneficia sul miglioramento delle performance anche attraverso l’autoregolazione e regolazione delle emozioni negative, potenziando lo sviluppo delle proprie risorse utilizzando, anche, la leadership.

E poi ci sono gli ambiti della salute mentale, clinici e neurologici, dove con la Mindfulness si possono raggiungere:

  • la prevenzione di ricadute in depressioni ,
  • gestione insonnia e dipendenze,
  • gestione del dolore e dei sintomi,
  • benefici metabolici,
  • rallentamento dell’invecchiamento,
  • miglioramento nei disturbi dell’attenzione e possibile prevenzione della demenza,
  • cambiamenti strutturali e funzionali del cervello e ancora molto di più…

Come praticare Mindfulness

Insomma, arriviamo al sodo: come si pratica la Mindfulness? Partendo dal presupposto che la formula cardine di questa pratica è “sviluppare l’Osservatore imparziale dentro noi stessi che, senza giudizio, accoglie e vive il presente”, ho già detto, in precedenza, che tutto parte dal respiro.

Infatti possiamo ben comprendere, se ci poniamo la domanda giusta, che il nostro respiro è l’unico strumento interiore percettibile molto concretamente, che vive il qui e ora in ogni istante, nonostante tutto, e che non smette fino alla fine dei giorni del corpo fisico che ci ospita.

Allora, capirete bene che portare l’attenzione al nostro respiro è, in assoluto, il primo strepitoso step. Ma che cos’è l’Attenzione? E in che modo si può portare su qualcosa che diviene, per noi, funzionale?

Un piccolo esercizio di Mindfulness

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Tu, proprio tu che stai leggendo, mettiti in una posizione comoda e chiudi gli occhi, o tienili semichiusi, se la cosa possa turbarti in qualche modo, e inizia semplicemente a respirare. Fai almeno tre respiri profondi, facendo in modo che ad ogni espirazione il tuo corpo possa abbandonarsi sempre di più…

Una volta rilassato il corpo, concentrati solo sul tuo respiro e lascia che la tua mente, semplicemente, faccia il suo compito, ovvero offrirti i pensieri. Tuttavia, questa volta, non li ascolterai e li lascerai andare, come nuvole che attraversano il tuo cielo privato.

Ogni qual volta ti ritrovi a essere agganciato/a a un pensiero, nessun problema: ritorna nel tuo respiro e lasciati trasportare dall’inalazione e dall’esalazione che si manifesta attraverso la sensazione delle tue narici.

Arrivati a questo punto prova, in maniera del tutto naturale, a portare la tua direzione interiore alla mano destra, senza muoverla, ma solo creando un contatto invisibile tra il tuo respiro e la mano. Prova a percepirne la posizione, la temperatura, il tatto etc…

Fatto in un tempo per te sufficiente, lascia andare l’osservazione interiore della tua mano e ritorna sul tuo respiro, ripetendo i tre respiri profondi iniziali, al termine dei quali puoi riaprire gentilmente gli occhi e ritornare a guardare cosa c’è fuori di te (la tua stanza, un giardino, un ufficio etc…).

Come hai percepito la tua mano? Pur non muovendola, sentivi che c’era? Bene, quella è la tua attenzione, come una sorta di faro che illumina ciò che desideri e vuoi illuminare. Nel caso in cui, invece, l’esercitazione non sia riuscita, prova a rifarlo in una condizione di più calma, soprattutto se non ti sei trovato/a a poterlo fare in una condizione ideale. Soprattutto per i primi tempi è fondamentale darsi spazi e tempi adeguati, anche se nel tempo si può imparare, e anzi ne diventa proprio una pratica molto interessante, ad applicare la Mindfulness proprio in situazioni di grande confusione e stress.

Tieni conto che nella disciplina della Mindfulness esistono 2 tipi di pratiche:

  • Formale (pratiche di auto-osservazione in modalità di meditazione passiva)
  • Informale (tutte quelle pratiche che portano l’osservazione in movimento, quindi attiva)

Proprio alla luce di ciò, quindi, comprendi che le possibilità di allenamento sono varie e molto diverse tra loro. Tuttavia questo è l’inizio. Come? Come si prosegue? Lo insegniamo in maniera dettagliata nel nostro percorso di Mindfulness & Movimento.

I Benefici della Mindfulness

Per avvalorere ulteriormente i benefici della Mindfulness non mi resta che portare delle testimonianze dirette da parte dei nostri clienti e pazienti che hanno cominciato a seguire i nostri corsi.

In particolare, nel metodo messo a punto da noi, si aggiunge alla Mindfulness il Movimento (in base ai protocolli ufficiali classificato come pratica informale), inteso non solo movimento del corpo fine a se stesso, ma anche movimento emozionale, movimento sensoriale etc.

Infatti con la mia sorella spirituale, la dott.ssa Annalisa Chelotti, abbiamo avuto modo di sperimentare, con ottimi risultati, che all’esperienza introspettiva dell’osservazione imparziale aggiungere il corpo, come sperimentatore di ciò che è il risultato dell’osservazione, serve per “sigillare”, attraverso finestre di consapevolezza di radicamento, l’osservazione stessa, così da ottenere il massimo risultato possibile.

Può sembrare un gioco di parole ma sarebbe molto più semplice farne fare esperienza anziché spiegarlo.

Andiamo, allora, agli esempi concreti.

Manuela, 26 anni, lavoratrice dipendente

Avendo difficoltà di interrelazione con i suoi colleghi, all’interno dell’attività presso cui lavora, la Mindfulness costante le ha permesso di migliorare, in maniera molto efficace, la sua comunicazione, riuscendo a ottenere un riscontro di ascolto maggiore, da parte degli altri, e una sicurezza interiore nel proporsi in gruppi di lavoro. Via via, poi, ha lasciato andare aspettative di risultati che continuavano a inficiare le sue capacità sul lavoro stesso, migliorando, quindi, anche le sue performance.

Alessandro, 35 anni, lavoratore autonomo

Lui era incastrato in una forma duale di amore-odio verso la sua companga ma non solo. Infatti la gestione della rabbia, manifestazione subdola di una insoddisfazione profonda nel suo lavoro e nella sua condizione di vita, lo portava a scaricare vertiginosamente, come una reazione da pilota automatico, tutto il suo “negativo” sugli altri, e, in particolare, sulla compagna. Iniziando a creare, grazie alle pratiche Mindfulness, spazio dentro di sé è riuscito a elaborare il suo dolore profondo, motore della rabbia che ne diventava conseguenza.

É tutt’ora sul percorso di crescita interiore, tuttavia le sue manifestazioni di rabbia stanno, via via, diventando sempre più rare e ora riesce a sentire e percepire, un passo prima, la reazione che sta per verificarsi nel suo corpo, riuscendo, così, ad agire in uno spazio di piena libertà non condizionato dal suo pilota automatico.

Per il terzo esempio, invece, vi riporto la mia personale esperienza, ovvero quella di una circostanza piuttosto “incredibile” dove, partendo da uno stato di ansia per la paura di aver perso qualcosa di molto importante, che non era neanche di mia proprietà, sono riuscito a gestire lo stress e l’ansia in una situazione quotidiana della mia vita ritrovando, grazie alla mindfulness, il mio centro e anche l’oggetto in questione.

Buona Mindfulness a tutti!