Benessere aziendale: come raggiungerlo grazie alla Mindfulness

Per benessere aziendale si intende tutto quell’insieme di condizioni che rendono sano un ambiente di lavoro all’interno di un’organizzazione. Le principali condizioni che creano benessere e che rendono sana un’azienda sono connesse allo stato emotivo con cui le persone lavorano, all’attenzione o meno che viene data al corpo delle persone, e alla valorizzazione o meno dei singoli talenti di ognuno. Oggi parliamo di come raggiungere il benessere aziendale grazie alla pratica della Mindfulness.

Perché perseguire il benessere aziendale: i vantaggi in 7 punti.

Scrivere un articolo sul benessere aziendale in questo momento storico, può sembrare banale, oppure sfrontato. In verità, vuole essere uno stimolo a coltivare la fiducia in scelte consapevoli, che portino maggior presenza e attenzione nelle persone che fanno parte della realtà aziendale. Perché mai come oggi c’è bisogno di strumenti pratici e concreti che risveglino la consapevolezza di sé all’interno delle aziende, altrimenti questa crisi mondiale le spazzerà via quasi tutte.

Immaginiamo per un attimo un’azienda ideale, diciamo virtuosa. Scegliamo un’azienda medio-grande, che può comunque essere una cooperativa, una spa, un’associazione, un’organizzazione di persone e strumenti che viene creata per un certo obiettivo. Quali potrebbero essere le caratteristiche ideali di un’organizzazione ideale?

  1. la suddivisione del lavoro, delle mansioni, delle responsabilità, è operata con consapevolezza dei talenti, delle risorse, dei limiti attuali di ogni persona facente parte l’organizzazione: si valorizza ciò che già c’è e si indirizzano le persone in base alle loro aspirazioni e potenzialità; questo punto-chiave permette una maggior produttività da parte di tutti, in quanto si sentono più realizzati e soddisfatti, dunque meno affaticati e frustrati;
  2. la gestione della gerarchia e della leadership è basata sui principi della competenza, dell’affidabilità, del magnetismo, della saggezza, della responsabilità. Non esiste un “comando” che prevede premi e punizioni, non ci sono modalità oppressive, repressive, umilianti, arroganti, non vengono fatti favoritismi in base a meccanismi di comodo o di guadagno. C’è piuttosto un rispetto dei principi da parte di tutti, dunque esiste una relazione fluida e serena tra capi e sottoposti, in quanto viene vissuto come un processo naturale e non con senso di sfida e di giudizio;
  3. ciò che l’organizzazione offre sul mercato (prodotto o servizio che sia), ha un qualche valore etico in termini di qualità, cioè non è basato su sfruttamento di manodopera, riciclo di denaro, materie prime tossiche o comunque scadenti, ingiustizie sugli animali ecc. Questo contribuisce molto a far sentire in pace chi lavora in questa realtà: tutti sanno che non viene fatto del male a nessuno, che non c’è qualcosa di “sporco” dietro a quello che si fa;
  4. gli ambienti di lavoro sono sani, cioè i lavoratori non rischiano di ammalarsi o di farsi male o di intossicarsi in qualche modo, ci sono buona areazione e buona luminosità, ci si può muovere, far pausa, bere acqua ecc.; mantenere un ambiente sano riduce il tasso di malattia e di infortunio, con grandi risparmi in termini sia economici che di gestione;
  5. le relazioni tra pari, tra comparti, tra reparti o uffici diversi ecc., avvengono in maniera consapevole, vale a dire che le persone sono capaci di non entrare subito in reazione, perché sono consapevoli della loro personalità e dunque della loro intelligenza emotiva, hanno dimestichezza con il sentire e sanno governare l’impulso; in questo modo c’è più collaborazione, condivisione, amicizia, sostegno, anziché invidia, concorrenza, rivalità ecc.
  6. dal punto di vista economico, l’organizzazione è stabile, in quanto le scelte vengono sempre fatte in base al sentire profondo, all’intuizione del qui e ora, dunque molto probabilmente saranno scelte vincenti, che portano abbondanza; infatti, le persone sono riconosciute nel loro valore anche dal punto di vista della retribuzione, in quanto investire sul capitale umano è una delle scelte più sagge che un leader possa fare;
  7. la gestione del tempo è talmente efficace che non genera stress, ansia, panico, orari di lavoro disumani. Le strategie infatti sono frutto della mente superiore dei leader, non certo della loro personalità. Dunque, sono strategie che tengono conto delle scadenze e sanno relazionarle alla quantità e qualità delle risorse umane in modo da rendere il lavoro efficiente, organizzato, equilibrato.

Come si sviluppa il benessere aziendale?

L’immagine dell’azienda ideale che abbiamo percorso prima, corrisponde a una realtà organizzativa che a un certo punto (o fin dall’inizio!) ha scelto di investire in consapevolezza. Come? Magari con corsi, consulenze, laboratori. Ha investito prima di tutto sul mettere insieme persone sveglie e capaci di utilizzare la coscienza di sé stesse.

Questo significa investire soprattutto in tre ambiti principali:

  • nell’apprendimento di pratiche ed esercizi di presenza e di auto-osservazione per riconoscere le dinamiche della personalità;
  • nell’allenamento alla percezione delle intuizioni e della risposta creativa ai problemi;
  • nel riconoscimento dell’intelligenza emotiva nella gestione dei compiti, delle relazioni e della leadership.

Questi tre punti hanno a che fare con un percorso di risveglio della consapevolezza. Cosa significa? Significa imparare a riconoscere la propria personalità e accorgersi che noi siamo qualcosa d’altro.

Nelle organizzazioni, ciò che crea problemi, è la personalità di ogni singolo individuo, che si relaziona alle altre personalità degli altri individui, creando spesso disastri.

La personalità entra continuamente in reazione (di paura, di rabbia, di giudizio, di tristezza, di ansia, di panico, di stress ecc.), è la parte terrena e meccanica dell’essere umano che ci porta a compiere azioni, adottare atteggiamenti, prendere decisioni che sono il frutto di forme-pensiero che ci guidano e non del nostro sentire profondo, del nostro Se superiore.

Dunque nella maggior parte delle aziende, i capi comandano con un potere dichiarato ma spesso non riconosciuto, quindi si trovano a dover prevaricare e utilizzare l’energia maschile distorta.

I colleghi sono invidiosi, oppure si odiano, se va bene non collaborano; lo stress regna sovrano, è una corsa contro il tempo, gli orari sono fuori controllo. Questo tipo di aziende è destinato a fallire. Lo era prima, figuriamoci adesso.

Le condizioni del mercato sono profondamente cambiate, e la resilienza è l’unica salvezza: saper essere flessibili nel cambiamento, fluire con le intuizioni.

Per arrivare alla resilienza, è indispensabile fare un lavoro profondo per disinnescare la personalità, cioè imparare a riconoscerla e a spostare l’attenzione sul sentire, rimanendo presenti, semplicemente. Questi esercizi Mindfulness sono indispensabili per procedere verso un vero benessere aziendale, duraturo e redditizio.

Uno dei principali vantaggi dell’investimento in consapevolezza è, senza ombra di dubbio, l’impatto positivo sulla produttività. In un’azienda consapevole dell’importanza del benessere lavorativo, ci saranno meno sprechi, meno conflitti, più voglia di fare e di collaborare, un maggior raggiungimento di obiettivi, più soddisfazione e meno assenteismo o malattie. Questo tipo di energia si trasforma in abbondanza, nel flusso del dare e del ricevere.

benessere lavorativo mindfulness

Coltivare il benessere aziendale attraverso la Mindfulness

La disciplina della Mindfulness incarna tutti e 3 gli ambiti in cui un’organizzazione dovrebbe investire (vedi sopra). Coinvolgere tutti i componenti di un’azienda in dei percorsi di Mindfulness genera sicuramente un miglioramento progressivo in direzione del benessere aziendale e dell’azienda ideale.

Attraverso la Mindfulness, le persone diventano più coscienti di sé, più capaci di riflettere senza stress, di rispondere in modo funzionale ai problemi, di organizzarsi meglio, di gestire meglio le relazioni.

Nei team di lavoro, si respira senz’altro un’aria più collaborativa e meno competitiva, e gli obiettivi diventano un normale prolungamento della sensazione di alleanza.

La Mindfulness inoltre è utile per riconoscere i propri talenti e le proprie risorse o abilità, per cui è possibile disegnare le mansioni e i compiti sulla fotografia delle persone coinvolte e di come si esprimono nel mondo.

I primi step che un’organizzazione può seguire, quando inizia ad avvertire l’esigenza di migliorare, crescere, espandersi, riguardano l’apprendimento del concetto di attenzione. E’ importante che, prima di tutto, le persone imparino a riconoscere che la loro attenzione vaga spesso dietro alla mente e alla personalità, senza che loro si rendano conto, e quindi agiscono in modo automatico e meccanico.

Se si accorgono di questo, si accorgono anche di poter scegliere dove mantenere l’attenzione, in modo che diventi focalizzata su qualcosa di più funzionale.

Dunque, un semplice esercizio che si può fare sul luogo di lavoro, è quello di allenarci a riportare l’attenzione sul respiro ogni volta che si perde dietro ai pensieri, per tre minuti, tre volte al giorno.

Meditazione Mindfulness dei 3 minuti

Scegli tre orari della giornata in cui metterti una sveglia sul cellulare, che ti avverta del momento della pratica. Immagina i momenti della giornata in cui puoi essere sedut@ da qualche parte sul lavoro (alla scrivania, in macchina, sul camion ecc).

Durante i tre minuti, chiudi gli occhi e porta l’attenzione sul tuo respiro, accorgendoti che il respiro muove il petto e l’addome e che puoi percepire l’aria che entra e che esce dalle narici.

Resta semplicemente in contatto con il respiro, e riporta l’attenzione lì ogni volta che ti perdi dietro ai pensieri.

Non occorre fare altro, se non tornare sul respiro più e più volte, quando la mente cattura la nostra attenzione. Se non ce ne accorgiamo subito, non importa: ritorneremo sul respiro appena ci saremo accorti!

Al termine dei tre minuti, fai un respiro molto profondo e torna a fare ciò che stavi facendo!

Praticare questo esercizio per un mese migliora tantissimo la concentrazione, l’attenzione, la memoria e la calma di fronte all’emergenza. Come in ogni pratica Minfulness, diventa fonte di stupore scoprire pian piano i benefici e i cambiamenti che innesca nell’ambiente di lavoro e nelle persone.

Dott.ssa Annalisa Chelotti

“Mettere in pratica la Mindfulness significa semplicemente essere pienamente consapevoli di ciò che è nel qui e ora, lasciando andare le nostre idee riguardo a ciò che possiamo o non possiamo essere/fare. Questo è il nostro stato naturale di pace, e compare in modo spontaneo nel momento in cui smettiamo di farci distrarre da ciò che non è, ovvero dalle nostre immagini mentali sul passato e sul futuro” – Stephen McKenzie – Mindfulness al lavoro – Erickson edizioni.