Il Counseling è un modello di relazione di aiuto che deriva dalla psicologia umanistica, un ramo nato da esponenti importanti come Abram Maslow e Carl Rogers. Quest’ultimo in particolare, si è dedicato allo studio delle risorse che ogni essere umano porta in sé, al fine di impostare terapie utili all’emersione delle qualità, più che alla cura delle problematiche. Egli scriveva: “se una persona si trova in difficoltà, il miglior modo di venirle in aiuto non è quello di dirle cosa fare, quanto piuttosto aiutarla a comprendere la sua situazione, e a gestire il problema assumendo da sola e pienamente la responsabilità delle scelte eventuali”.
Che cos’è il Counseling e a cosa è utile
Lo sguardo più ampio portato dalla psicologia umanistica e dunque dal Counseling rappresenta una sorta di rivoluzione rispetto agli approcci precedenti, nei quali gli studiosi della psiche si concentravano sul funzionamento dell’essere umano in relazione agli stimoli esterni e sulle disfunzioni della personalità in termini clinici.
Il Counseling invece si concentra sul Sé: occorre guardare la persona nella sua interezza, come portatrice di risorse, qualità, talenti e aspetti autentici innati che rappresentano il suo potenziale. Partendo da questa osservazione, l’aiuto consiste nell’accompagnare la persona a diventare consapevole di questo ricco mondo interiore, al fine di affrontare con occhi nuovi le difficoltà della vita, i disagi interiori, i conflitti relazionali, le frustrazioni professionali ecc.
La focalizzazione non è sulla psicopatologia o sulla disfunzione, bensì sulle risorse utili a operare una trasformazione profonda e duratura.
Più in particolare il Counseling dell’Essere è un modello terapeutico basato sulla conoscenza dei corpi che fanno parte dell’essere umano, della sua duplice natura terrena e spirituale. Prendendo spunto anche dalla psicosintesi di Roberto Assagioli, possiamo dire che “per crescere interiormente non importa tanto fare cose più spirituali, quanto farle più spiritualmente; non si richiede di cambiare occupazioni, ma di cambiare anima. La vita non procede per riempimento di vuoti, ma per conquista di spazi interiori”.
Ecco che l’approccio del Counselor dell’Essere nella relazione di aiuto prevede i seguenti 7 punti:
Conoscere la struttura della personalità nella sua triplice accezione (corpo fisico, corpo emotivo, corpo mentale) e saper osservare nella persona come funziona e quali sono i “guasti” intesi come copioni di comportamento disfunzionali;
Riconoscere le qualità intrinseche della persona, che fanno parte della memoria dell’Anima in questa incarnazione;
Possedere strumenti, competenze ed esperienze utili a guidare la persona al risveglio della consapevolezza e al cambiamento di coscienza da uno spazio condizionato a uno spazio più ampio e profondo;
Liberare le memorie limitanti registrate nell’inconscio per acquisire maggiore forza di osservazione e far sì che i meccanismi disfunzionali perdano potere;
Condurre la persona verso scelte più consapevoli, in cui si assume la piena responsabilità della libertà interiore;
Trasmettere pratiche di presenza e auto-osservazione in grado di diventare poi uno stile di vita in cui si è svegli e connessi all’Anima, autentici nel modo di pensare, provare emozioni e agire nel mondo;
Sostenere nell’atto di riconciliazione con il Sé profondo, per ri-conoscersi pienamente e diventare individui autonomi e liberi dalle aspettative di riconoscimento esterno.
Quando è utile rivolgersi al Counselor dell’Essere
Coltivare la consapevolezza di Sé è l’unica strada possibile per vivere veramente in modo equilibrato, soddisfacente e autentico, altrimenti ognuno di noi semplicemente sopravvive attraverso modelli di comportamento più simili a maschere, stili di azione e di pensiero condizionati dall’ambiente di riferimento, senza esprimere il pieno potenziale a nostra disposizione.
Ma ci sono casi in cui è ancora più importante intraprendere un cammino di consapevolezza tramite il sostegno di un Counselor dell’Essere; alcuni esempi possono essere i seguenti:
Quando viviamo una perdita e non riusciamo a rielaborarla (un lutto, una relazione che finisce, un licenziamento ecc.)
Quanto sviluppiamo dei sintomi fisici e sentiamo la necessità di operare una comprensione più profonda al fine di favorirne la guarigione;
Quando ci sentiamo prigionieri di limiti autosabotanti, di paure illusorie e dannose, di profondi sensi di colpa che inibiscono l’azione, di forme di ansia o depressione che si presentano ciclicamente in base a ciò che accade intorno a noi;
Quando serpeggia dentro di noi una sorta di “male di vivere” di cui non sappiamo l’origine e che non riusciamo a superare.
Gli step del percorso terapeutico del Counseling dell’Essere sono 3:
Contestualizzare il problema in relazione alle memorie cellulari registrate nell’inconscio nella prima infanzia e aiutare la persona a liberare le relative emozioni represse, con lo scopo di alleggerire i carichi interiori e portare alla coscienza dolore, rabbia, colpa e tutto ciò che è stato represso;
Accompagnare la persona al contatto profondo con il proprio Sé, in modo da aprire il cuore alla compassione, all’auto-riconoscimento e alla tenerezza per se stessa e per il proprio vissuto;
Consolidare queste consapevolezze e questi salti di coscienza attraverso le pratiche di presenza dei protocolli Mindfulness.
“Conosci te stesso, possiedi te stesso, trasforma te stesso”, è un’altra frase interessante estratta dai libri di Roberto Assagioli, che ricorda la celebre frase di Socrate “Conosci te stesso e conoscerai il mondo”, declinata anche all’ingresso dell’Oracolo di Delfi. Da sempre chi si è addentrato nello studio della sofferenza umana, è arrivato a comprendere che la via di riparazione è solo quella che conduce al contatto con l’Essere autentico, un’essenza innata che possediamo e che ci dimentichiamo strada facendo.
Il Counseling dell’Essere è un percorso che ti riporta proprio lì, in quell’essenza autentica in cui ricordi chi sei veramente