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Come la Mindfulness può migliorare la vita con 10 minuti al giorno

Ciò che rende affascinante la disciplina della Mindfulness è la sua concretezza: è un insieme di pratiche da applicare nella vita quotidiana, mentre stiamo vivendo, e possiamo utilizzare qualsiasi azione della giornata per praticare. 

Pur affondando le sue radici nell’antico metodo di meditazione orientale, Vipassana, oggi la Mindfulness è una meditazione attiva, è lo sforzo di attivare una coscienza che osserva i nostri meccanismi, è la tensione verso il riconoscimento della nostra essenza attraverso l’auto-osservazione. Dalla Vipassana ha acquisito il senso di allenarsi a direzionare la nostra attenzione in modo volontario, cosciente, sveglio.

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Quando praticare la Mindfulness nella propria vita quotidiana

La differenza con la pura Vipassana, è che con la Mindfulness ci alleniamo comunque a direzionare la nostra attenzione, ma lo facciamo mentre compiamo delle azioni, anche molto brevi, soprattutto all’inizio dell’allenamento.


Esistono anche delle pratiche formali di Mindfulness che richiedono uno stato meditativo, ma sono di solito brevi (dai 10 ai 20 minuti) e servono per rimanere vigili e attenti ai propri pensieri e alle proprie sensazioni interiori. Ma la vera scommessa è imparare a fare tutto questo nell’azione. Questo rende un essere umano davvero sveglio e vivo, perché sviluppa un’attenzione divisa, facoltà superiore che è possibile attivare grazie alla plasticità della nostra neocorteccia. Attraverso i nostri meravigliosi neuroni, possiamo allenarci a generare nuove sinapsi, e quindi diversi livelli di coscienza, che prevedono appunto l’abilità di essere del tutto presenti a noi stessi e all’ambiente esterno con cui interagiamo.


Per sviluppare l’attenzione divisa, possiamo impostare un allenamento quotidiano, da svolgere al massimo per 10 minuti, suddivisi lungo l’arco della giornata. Questo genere di allenamento non prende del tempo aggiuntivo rispetto ai mille impegni che ognuno di noi ha nella vita, per cui ogni resistenza riguardo la mancanza di tempo decade miseramente.

 

Scegliamo ogni settimana tre azioni che compiamo ogni giorno, come per esempio lavarsi i denti, pettinarsi, vestirsi, salire le scale, sedersi su un certo divano, entrare in una macchina ecc. Nella miriade di azioni che compiamo tutti i giorni, ne scegliamo tre alla settimana. Durante quella settimana, ogni giorno, nel momento in cui compio quell’azione mi sforzo di essere presente, me lo ripeto anche mentalmente (all’inizio è necessario addestrare il corpo mentale a essere focalizzato), cerco di tenere l’attenzione su ciò che sto facendo, su come mi sento nel corpo, su cosa dice la mente, sono lì, nell’azione e in me. 



Può risultare utile anche l’attenzione ai nostri sensi, che amplificano la percezione di ciò che sta accadendo nell’azione, per cui facciamo attenzione con il tatto, con la vista, con l’udito ecc.

Un ulteriore strumento molto utile riguarda un quaderno su cui annotare al termine di ogni settimana, cosa abbiamo osservato di noi stessi, come sono andati gli esercizi, dei buoni propositi per la settimana a venire, ed è importante anche segnare le 3 azioni scelte ogni settimana.

L’ideale è portare avanti questa pratica almeno per 28 settimane. Con il tempo potete ripetere alcune azioni già sperimentate. Diventa in questo modo una pratica alchemica, dal potere trasmutativo. 

Quali sono i risultati da aspettarsi?

La domanda più gettonata della storia… cosa ottengo facendo questo? Possediamo una mente che chiede immediatamente a cosa serve fare qualcosa, per poi potersi attaccare al risultato e provare frustrazione nel caso non sia proprio così, come doveva essere. 


La risposta più utile sarebbe: bisogna scoprirlo da sé, praticando, sperimentando, e stupendosi. Ma so che a volte è importante anche raccontare, così la mente capisce e potrebbe placarsi un po’.

Sviluppare l’attenzione divisa tramite la Mindfulness è un dono da fare a noi stessi talmente grande da non poter essere quantificato, è immenso. Si tratta di vivere la vita da uno spazio di coscienza differente, con una piena aderenza al proprio sentire, un’immediata comprensione del senso delle cose, una abilità intuitiva che direziona, un’apertura del Cuore e una determinazione priva di attaccamento. 

Tutto questo non può non riflettersi in tutti gli ambiti della vita, dal tipo di alimentazione che adottiamo, alle relazioni che nutriamo, dai modelli di comportamento che ci caratterizzano, al modo con cui abbiamo imparato a provare e mostrare le nostre emozioni. 


Lavorare su di Sé, attraverso le pratiche di attenzione attiva della Mindfulness, è la chiave di accesso al benessere psico fisico. Ci vuole costanza, e all’inizio può essere difficile ricordarsi gli esercizi di presenza, ma nel tempo arrivano i primi frutti.

Si è più consapevoli di noi stessi, di come funzioniamo, di quello che desideriamo. La Mindfulness ci rende autentici perché ci insegna ad auto-osservare i nostri meccanismi, per cui nel momento in cui siamo davvero in uno spazio neutro di osservazione, avviene la possibilità di discernere e di ascoltare la voce del Cuore, lasciando che l’azione da compiere sgorghi da quello spazio, e non da un copione condizionato, che rappresenta una sorta di maschera, o come lo chiamava Winnicott, un Falso Sé. 


Nella Scuola dell’Essere, dopo un anno di formazione, i nostri allievi si sorprendono cambiati, cresciuti, più consapevoli e autentici, e tutto questo grazie all’aver acquisito gli strumenti della Mindfulness e aver imparato ad applicarli in tutti gli ambiti della vita. Rappresenta una vera e propria opera alchemica di alchimia inferior: dal piombo all’oro, dalla meccanicità della personalità all’autenticità dell’Anima.

Dunque, siamo proprio in fase di luna nuova, è il momento propizio per iniziare questo allenamento, adesso che è chiaro come funziona e quali sono i vantaggi!

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