Come si leggono i tarocchi dell’Anima con la Mindfulness

Eccomi ritornare su uno di quegli argomenti piuttosto controversi e colmi di credenze popolari.

Oggi voglio parlarti di come leggere i Tarocchi, ma voglio farlo da uno spazio mindful, quindi, per te che stai leggendo questo articolo, toverai molti punti di riflessione e, soprattutto, spunti che potrebbero mettere in dubbio le tue certezze! 😉

Ho già scritto, entrando nel merito di questo argomento, che i tarocchi sono un linguaggio molto antico che parrebbe risalire ancor prima della civiltà degli Egizi, ma quando ne conosciamo il significato e abbiamo già preso dimestichezza con questo arcaico strumento, come possiamo usarlo nella materia e, soprattutto, nella pratica?

Intanto va detto che, a meno che tu non abbia fatto un grandissimo lavoro interiore di presenza e discernimento tra le tue false credenze, l’empatia non dominata e l’innalzamento delle vibrazioni del cuore, ti sconsiglio di porti come qualcuno che può leggere i tarocchi agli altri

Non che per se stessi cambino le cose, ma, per lo meno in questo caso, si può evitare di avere la responsabilità di indirizzare gli altri su false piste, per quanto esista una perfezione divina anche in questo, risultato di responsabilità condivisa tra noi e, per l’apppunto, gli altri.

Ma ipotizziamo che tu che stai leggendo abbia già fatto un grande lavoro su te stesso e tutt’ora sia in osservazione profonda delle dinamiche che si muovono fuori e dentro di te, come puoi disporre i tarocchi per poterli leggere?

Come disporre i tarocchi

Esistono sfacettati metodi per fare le stesure (ovvero la disposizione delle carte). Quella che vi presento oggi ha a che fare con il metodo temporale del passato, presente e “futuro”, che ribadisco fin da subito essere un concetto non assoluto ne tanto meno immodificabile.

come leggere i tarocchi

Ma prima della stesura occorre, come in ogni pratica con strumenti “esoterici”, centrarsi con il proprio cuore.

Vanno benissimo le meditazioni mindfulness della presenza con l’energia del quarto chakra, per esempio, ma se sei già espert@ di questo tipo di connessione, bastano anche solo dei respiri profondi portando la tua attenzione al centro del tuo petto immaginando proprio di aprire un ponte che ti colleghi con il campo quantico e l’energia universale, tenendo sempre a mente, come un mantra, di mantenere un’energia pulita e il linea con le massime vibrazioni.

Chiaramente sto riferendomi a chi ha già acquisito esperienza in questo campo, ma se così non fosse, nessun problema. Contattaci in privato e sarermo lieti di darti delle pratiche e possibili soluzioni. 

info@sentierodellessere.org

Dunque, fatta la centratura, puoi cominciare a mischiare il mazzo e accertarti che tu non veda le icone degli arcani maggiori. Questo passaggio è importante in quanto, anche solo minimamente, se la tua vista vedesse le immagini immediatamente potrebbe il cervello razionale a guidare volontariamente dove vuole lui sulla scelta delle carte, e questo smonterebbe l’attendibilità di una lettura il più possibile autentica.

A questo punto puoi tagliare il mazzo selezionando la prima carta guida, ovvero la carta che in questo momento rappresenta la tua energia attuale. Dopo disponi le carte a ventaglio, in ogni posizione possibile (io utilizzo il metodo delle carte dritte e rovesciate), e poi, con una mano (possibilmente quella legata al cuore, quindi la siistra) scegli tre carte.

Le disponi tutte in orizzontale e, girandole, focalizzati su quelle eventualmente rovesciate. Sopra di quelle ci sarà la necessità, infatti, di posizionare altre carte, prese dal mazzo, che saranno messe, una sull’altra, fino a che non comparirà una carta dritta.

Ed ecco che, magicamente, avrete la situazione del passato, ovvero cosa si è mosso principalmente nel vostro campo delle informazioni energetiche posizionato sulla pila di sinistra, comprenderete come e dove siete collocati oggi, posizionato sulla pila di centro e, sulla base di questo presente, verso quale strada vi state indirizzando, posizionato sulla pila di destra.

Tutto chiaro, no?

Come leggere i tarocchi di Marsiglia

Considerando che per leggere le informazioni del nostro campo possiamo usare qualsiasi strumento, tuttavia io consiglio vivamente i tarocchi di Marsiglia in quanto sono quelli che, soprattutto come oggetto di studio neutro, più si avvicinano alle icone originarie.

Proprio attraverso i colori, la forma, le posizioni degli oggetti e dei personaggi, tutto ha un preciso significato, per questo è molto stimolante studiarli e poi, quindi, utilizzarli.

Essi vanno letti secondo due principi fondamentali:

  1. Secondo la Tarologia
  2. Utilizzando la Taromanzia

Secondo la Tarologia, essenzialmente si darà soddisfazione alla nostra parte del cervello razionale di codificare simboli e numeri, al fine di inquadrare la questione principale che sta emergendo dagli archetipi che compongono la carte o le carte selezionate. In questa fase più avrete memorizzato informazioni sui dettagli delle carte più sarà elastica e ampia la vosta lettura.

Ma la vera fase, fondamentale, a mio avviso rimane quella che concerne proprio la taromanzia, ovvero l’arte di saper leggere attraverso la mente analogica intuitiva, lasciando, quindi, passare attraverso il sentire le informazioni che sono necessarie essere apprese.

Spesso, in questa fase, è importante rimanere in stato mindfulness, ovvero mettendo in primo piano l’osservatore interiore non giudicante. Via via che il flusso comincia ad arrivare, basta semplicemente assecondarlo portando il massimo della fiducia in questa direzione, e la lettura non potrà che essere in perfetto equilibrio tra lo yin e lo yang, maschile e femminile, razionalità e intuito.

Come leggere i tarocchi da soli

C’è chi dice che è molto più facile leggere i tarocchi agli altri che non a noi stessi, e forse un fondo di verità c’è; la questione risiede nella difficoltà di separare ciò che conosciamo di noi da ciò che potremmo scoprire di nuovo.

Quando si parla a noi stessi di noi stessi è facile entrare nelle abitudini e nelle esperienze pregresse, rischiando, così, di limitare la nostra lettura in qualcosa ci incompleto e frammentario. Ma allora come possiamo trovare un modo per leggere le carte a noi stessi da uno spazio di visione neutra?

La mindfulness, ancora una volta, ci arriva in soccorso non solo facendoci praticare il pilastro del principiante, ovvero quella modalità secondo cui ci approcciamo in modo del tutto nuovo a ciò a cui ci stiamo dedicando, ma anche allenando efficacemente il non giudizio.

Facendo in questo modo potremmo chiedere alle carte, tutte le volte che siamo confusi e non sappiamo quale direzione prendere, di schiarici le idee aiutandoci a vedere oltre i nostri limiti della mente.

A qualche livello potrei dire che leggere i tarocchi da soli sia un vero esercizio minfulness: sperimentare per credere!

Come leggere i tarocchi arcani maggiori

Sappiamo che i tarocchi, in tutto, sono formati da 78 carte, ovvero da 22 arcani maggiori, 40 lame e 16 carte di corte. Nelle letture avanzate sarebbe auspicabile utilizzare tutti e 78 gli arcani, se non addirittura più mazzi insieme, tuttavia i 22 arcani maggiori sono quelli più “concentrati” di significato e che hanno sempre a che fare con il consultante, quindi, nel caso dell’autolettura, noi.

come leggere i tarocchi

Essi hanno molte caratteristiche da prendere in considerazione, primo tra tutti i numeri che li rappresentano. Non dimentichiamoci, infatti, che la stessa numerologia ha delle grandissime attinenze con i Tarocchi e che sarebbe bene conoscere anche elementi di questa affascinante materia.

Ma tornando alle nostre carte, esse hanno inizio dalla carta senza numero, ovvero il matto, e finiscono al compimento dell’assoluto, ovvero il mondo.

Alcuni filoni considerano il matto come la carta finale, mettendo come prima carta il bagatto, o mago, ma a me piace pensare che il matto rappresenti l’energia che tutto può essere ma che, ancora, non ha deciso quale forma prendere (tipo un anima che ancora deve incarnarsi sulla terra) e ha la possibilità di piazzarsi in ogni figura energetica dei 21 Arcani Maggiori i quali rappresentano le nostre fasi della vita terrena o, con un punto di vista più ampio, vedono la nostra evoluzione animica.

Ogni carta rappresenta un’energia ben precisa, divisa tra materia, emozioni e spirito, e ogni posizione della carta ha un suo significato preciso, proprio come le stesure che, a seconda dei tiraggi, formano vere e proprie figure d’insieme che anch’esse hanno bisogno di essere osservate poichè pregne di significato.

Insomma, se c’è una cosa certa della lettura dei tarocchi è che mai nulla arriva per caso e che ogni archetipo rappresenta una metafora molto precisa della nostra esistenza. Tutto ciò che serve è conoscenza e fiducia di se stessi. Tra l’altro questo può essere un ottimo strumento da utilizzare anche in campo terapeutico, tant’è che abbiamo una giornata dedicata a questo strumento lungo il percorso della formazione del counselin della nostra scuola dell’Essere.

Allora sei pront@ a farti una lettura? Scrivici se hai curiosità o se sei interessat@ a fare un corso di lettura dell’anima con i tarocchi di Marsiglia: presto partirà il corso base on line.

Buona lettura, dunque, ma sempre in stato mindful! 😉

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