I miei primi 40 anni!

Cari amici, l’argomento di questo post da noi proposto sul quale invitiamo a riflettere è il Compleanno, rito che ha radici molto lontane e che oggi mi vede protagonista a festeggiare i miei “primi 40 anni”. Buona lettura a tutti.

La “festa di compleanno” ha origine da antiche usanze pagane, che in questo giorno usavano fare gli auguri al festeggiato nell’intento di “proteggerlo” dalle forze del male e di auspicare per lui salute e sicurezza per l’ulteriore anno che stava per iniziare.

I primi “festeggiatori” di compleanni della storia, a quanto pare, furono gli antichi Egizi, che in queste occasioni usavano omaggiare il faraone, preparando per lui ogni sorta di prelibatezze. L’idea della torta fu, invece, dei Persiani che erano abili pasticcieri. I Greci ereditarono, poi, queste due tradizioni, “fondendole” nella celebrazione, il sesto giorno di ogni mese, del compleanno di Artemide, dea della Luna.

Nel corso della storia, poi, il “fuoco” sulle torte (le candeline) che veniva preparato nei banchetti festosi serviva anche a tenere lontani gli spiriti maligni che potevano guastare la festa. Infatti è per questo motivo che, alla fine delle celebrazioni, le candele venivano spente con un soffio. A festa ormai finita gli “spiriti malvagi” si allontanavano da soli e il fuoco non serviva più.

Successivamente, in Germania, nacque la tradizione di tenere accese tutte le luci di una casa nel giorno del compleanno di uno dei suoi abitanti.

L’Enciclopedia Americana (1991) afferma: “Nel mondo antico — in Egitto, Grecia, Roma e Persia — si celebrava il genetliaco di divinità, re e nobili… Mesopotamia ed Egitto, culla della civiltà, furono anche i primi paesi in cui gli uomini usavano ricordare e festeggiare il compleanno. Nei tempi antichi era importante tenere una registrazione del giorno della nascita soprattutto perché la data di nascita era essenziale per fare l’oroscopo”.

Anche di alcune divinità pagane si festeggiava la ricorrenza della nascita. Per esempio il 24 maggio i romani commemoravano la nascita della dea Diana e, il giorno dopo, quella del loro dio-sole, Apollo. Quindi le feste di compleanno erano inizialmente legate al paganesimo, non alle successive religioni monoteiste: ebraica, musulmana e cristiana.

È interessante quanto dice la stessa enciclopedia degli antichi Greci e Romani: “L’offerta di doni in particolari occasioni era spesso dettata da timori superstiziosi, come nel caso dei doni di compleanno… In precedenza si attribuiva una virtù magica alla consuetudine di fare questi doni.”

Essa spiega pure che nell’antica Grecia lo scopo speciale della celebrazione dei compleanni era quello di invocare l’aiuto del Buon Demone (Agathos Daimon) in un tempo in cui — al limite fra due periodi — gli spiriti maligni erano specialmente inclini a esercitare la loro influenza.

I Greci credevano che ognuno avesse uno spirito protettore o dèmone che era presente alla sua nascita e vigilava su di lui durante la sua vita. Questo spirito aveva una relazione mistica con il dio nel cui compleanno la persona era nata. Anche i Romani accettarono e condivisero questa idea. Questa nozione si consolidò anche in futuro e riuscì a tramandarsi nel pensiero religioso dell’uomo: la ritroviamo nell’angelo custode, nella fata buona, nel santo patrono e così via. Nella credenza popolare, le candeline sono dotate di uno speciale potere magico, capace di esaudire i desideri. Quelle accese perpetuano gli antichi riti dei fuochi sacrificali che hanno avuto un particolare significato mistico sin da quando l’uomo ha eretto i primi altari ai suoi dei.

E che dire del tradizionale augurio di “Buon compleanno”? Alcuni studiosi affermano che “I saluti e gli auguri di buon compleanno sono una parte essenziale di questa festa. L’idea trae le sue origini dalla magia. La stregoneria viene impiegata soprattutto per gettare incantesimi, buoni e cattivi. Si è specialmente sensibili a tali incantesimi nel giorno del compleanno, perché in quel tempo i propri spiriti sono in giro. Gli auguri di buon compleanno possono esercitare un’influenza buona o cattiva perché quel giorno si è più vicini al mondo degli spiriti.

Tratto dal blog “amicomario”.

 

Personalmente vorrei soffermarmi su questo concetto, collegandomi a ciò che scrive Don Miguel Ruiz a proposito dell’importanza delle parole (dal libro “I quattro accordi”). Egli afferma infatti che la magia bianca o nera ha come veicolo fondamentale la “parola”. Se noi riempiamo l’universo di parole buone, propositive, amorevoli, pratichiamo una vera e propria magia bianca, creando così un accordo che genera nel ricevente un’energia attiva e creatrice di progetti. In altro modo, se utilizziamo parole cattive, giudizi, pettegolezzi, calunnie e parole d’odio pratichiamo la magia nera, facendo nascere nel ricevente un’energia non solo passiva, ma anche autorigenerante e distruttiva.

Detto questo, al di là della storia e della tradizione, un buono e sincero augurio (non parlo di quello di forma o di scambio dovuto) ha una forte influenza positiva e propositiva, quindi… auguri a tutti e buon risveglio.

Parola di Luca