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Dalla mente al cuore: il viaggio interiore di Matteo

Quando ho conosciuto Matteo ho immediatamente colto uno degli aspetti più impattanti: la sua mente brillante, una mente molto esercitata al ragionamento e all’esplorazione delle risorse pratiche.


Chiacchieravamo molto quando ci incontravamo e ci si confrontava sui massimi sistemi, soprattutto in un periodo in cui tutto stava velocemente modificandosi, e sto parlando delle inverosimili annate dei lockdown e della pandemia.


Da quel giorno a oggi, Matteo si sta formando per essere un valido collega, e sono davvero fiero dei suoi cambiamenti e delle risorse che sta mettendo in campo molto coraggiosamente.

Ciò che leggerai tra poco è il suo personale racconto sulla base della sua esperienza che mette a disposizione del nostro blog.


Buona lettura.

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L'Esperienza di Matteo

“Mi sono avvicinato al sentire percorrendo un sentiero costellato di pensieri, ragionamenti, meditazioni ed emozioni. 

Ho incrociato questo mondo per caso, parlando in amicizia con Luca,  che mi ha introdotto ai concetti base del sentire. A me sembravano affermazione di difficile dimostrazione teorica per cui non riuscivo a mettere a fuoco come fare, ma a fare cosa? Per ottenere cosa?

Nemmeno il risultato in realtà mi era chiaro quale fosse, dove dovessi arrivare.Cosa volesse dire vivere nel sentire mi era ignoto.


Un po’ per volta ho partecipato a delle meditazioni guidate di gruppo da lui organizzate e così ho cominciato a fare un giro dentro una parte di me che non mi era molto nota, una parte che è in grado di astrarsi da una corporalità e, avvicinandosi a un pensiero non controllato, era in grado di sollecitare delle sensazioni di benessere e delle prospettive sulla realtà diverse dal solito.


Così mi sono approcciato alla mindfulness, seguendo il corso proposto dalla scuola di Luca e Annalisa.

Pilastro dopo pilastro ho cominciato a percorrere una strada che appare complicata nella sua disarmante semplicità, che ti mette davanti all’evidenza che se tu smetti di pensare ossessivamente alle cose, alle emozioni, al mondo che ti circonda, ma semplicemente ti metti in osservazione di te nella presenza del momento, senza aspettarti nulla e con uno sguardo di apertura totale, tutto cambia.


Cosa volesse dire osservare se stessi era un concetto a me noto, negli anni di psicanalisi fatti avevo già sviluppato la capacità di guardarmi da fuori, di osservarmi mentre vivevo.

Il tassello in più adesso è che mi osservo ma con delle condizioni al contorno, ovvero il qui e ora, l’assenza di giudizio, l’assenza di una personalità che pilota automaticamente le azioni e i pensieri.


Ed ecco fatto, il cerchio si chiude. Improvvisamente si accende la capacità di sentire. È difficile per me definire questa sensazione, è un po’ come quando si hanno dei presentimenti o delle intuizioni. Di solito uno, nella vita di tutti i giorni, ignora sistematicamente i segnali che arrivano e che, spesso, sono brevissimi lampi.


Ecco, posso dire, che il sentire è un po’ la capacità di captare questi segnali, di tenerli a se vicino e nello starci dentro maturare una consapevolezza del momento. Se tutto ciò lo si fa scevro da giudizio e in semplice osservazione si ottiene effettivamente uno stato distaccato dal mondo terreno che posso dire essere, per me, il sentire.


Nella vita di tutti i giorni, momento dopo momento, è difficile e faticoso fare tutto ciò. Ho iniziato un po’ per volta, dagli attimi, magari siamo passati a qualche volta al giorno, a qualche volta di più. Più passa il tempo più ti rendi conto che la tua prospettiva sul mondo, sulle persone, cambia. Che la personalità può essere messa da parte e può farci da guida il sentire.

E la vita migliora, questo posso dirlo per esperienza personale.

Grazie a Luca, e grazie ad Annalisa per avermi offerto nuovi strumenti atti al proseguimento del mio cerchio evolutivo.”


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Continua così Matteo

Oggi Matteo sta terminando il secondo anno di formazione counseling e il cambiamento delle sue mappe mentali è stato davvero rapido e sorprendente. Ognuno merita di disporre di strumenti pratici per allargare il proprio campo visivo, ed è certo che Matteo sta proseguendo un fruttuosissimo sentiero.

Continua così.

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"La Scuola dell'Essere"

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