Il Carpobrotus Edulis, la “Strega”

L’utilizzo delle piante in cucina è una tradizione antichissima che caratterizza tutte le culture del mondo.

Le piante fanno parte di un sistema naturale più vasto in cui è inserito anche l’essere umano. Per questo il loro utilizzo è sempre stato così importante: i principi attivi contenuti nel mondo vegetale entrano in risonanza con il corpo dell’essere umano, al contrario degli agenti chimici che invece non vengono “riconosciuti” dal nostro corpo e quindi tendono a intossicare e a generare problemi di metabolismo.

Le tradizioni antiche dell’India e della Cina ci suggeriscono di utilizzare le piante del nostro territorio, in quanto sono nate e cresciute nel nostro stesso ambiente, e quindi sono state influenzate dagli stessi fattori climatici e morfologici.

Nell’antichità, il Carpobrotus Edulis veniva chiamato La Sorcière, cioè La Strega, per le sue innumerevoli proprietà terapeutiche. Le etnie dell’Africa sudoccidentale (Boscimani, Berberi e Ottentotti) lo usano da centinaia di anni come rimedio naturale per il ben-essere fisico nonché come alimento dalle potenti proprietà digestive e antisettiche.

Il Carpobrotus, pur essendo originario del Sud Africa, oggi è presente in tutto il Mediterraneo e per questo ben si adatta all’organismo di noi italiani.

alimentazione

Diversamente da altre piante, il Carpobrotus è commestibile e non presenta nessun effetto collaterale per il nostro corpo. Anzi, oltre ad essere un insaporitore naturale dei nostri cibi, permettendo di utilizzare pochissimo sale, possiede notevoli proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, per questo favorisce il processo di depurazione dell’organismo e stimola la microcircolazione e il metabolismo cellulare. Ecco che utilizzare il Carpobrotus in cucina, significa praticare una costante integrazione e prevenzione in merito a numerose distonie organiche, legate ai processi infiammatori che spesso sono l’origine causale di tantissimi disturbi, che vanno dall’artrite alle cefalee, dai disturbi intestinali alle problematiche dell’apparato riproduttivo, dai frequenti mal di gola alle bronchiti. E’ senz’altro un ottimo coadiuvante in caso di diabete, disturbi epatici, problematiche renali.

Aggiungere il Carpobrotus ai piatti che mangiamo quotidianamente, favorisce il benessere psico-fisico nel senso più ampio del termine.

Nell’alimentazione il Carpobrotus può essere utilizzato in varie modalità, in quanto di per sé non ha un sapore marcato bensì esalta il sapore degli alimenti con cui viene mescolato e stimola la capacità digestiva del corpo:

– La pianta essiccata può essere utilizzata sia per ottenere un buon decotto, sia per risaltare i sapori di arrosti, pizze, pesce e carne;

– La pianta fresca sminuzzata viene utilizzata in tutti i soffritti, aggiungendola ad aglio e cipolla mentre rosolano; inoltre può essere aggiunta in frittate ed omelette così come nelle verdure e nelle insalate crude;

– L’estratto in polvere, simile alle spezie, può essere utilizzato sui formaggi freschi, nelle zuppe oppure a fine cottura di altre pietanze a base di carne, pesce o verdura;

– Possiamo unire il succo della pianta, estratto con centrifuga, a cocktail, aperitivi, succhi di frutta o di verdura.

Carpobrotus Edulis è una pianta originaria dell’Africa, utilizzata da centinaia di anni dalle popolazioni berbere e boscimane per la cura della pelle, del corpo e in particolare del sistema neurovegetativo (le ricerche effettuate fino ad oggi infatti dimostrano la sua potente azione sulla microcircolazione).

Dagli studi scientifici portati avanti in questi anni, è emerso che il Carpobrotus ha potenti proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, tanto da essere chiamata “La Strega”, in quanto agisce su numerose patologie che hanno alla base una causa infiammatoria.

  • malattie della pelle di vario genere e origine;
  • asma e allergie;
  • catarri, bronchiti, infiammazioni delle vie aeree superiori ed inferiori;
  • infiammazioni oculari (orzaioli, calazio, congiuntiviti ecc.);
  • febbre e influenze;
  • artriti, artrosi, infiammazioni tendinee, muscolari, nervose (sciatalgia, lombalgia,      cervicali ecc.);
  • infiammazioni della bocca, delle gengive e dei denti (ascessi, piorrea, gengive  sanguinanti, afte ecc.);
  • infiammazioni dell’apparato gastro intestinale, renale ed epatico;
  • infiammazioni dell’apparato urinario e genitale sia femminile sia maschile.

Parola di Annalisa.