Scelgo di essere motivato, non manipolato.
Scelgo di essere utile, non usato.
Scelgo l’autostima, non l’autocommiserazione.
Scelgo di eccellere, non di competere.
Scelgo di ascoltare la voce interiore, e non l’opinione casuale della gente.
(Eileen Caddy)
Quale è la differenza tra essere motivato ed essere manipolato?
Nella nostra attuale società, il modo di intendere e di agire il lavoro è nella maggior parte dei casi distorto. Ci viene insegnato che tutto è tremendamente difficile, che dobbiamo sudarci il pane quotidiano, che possiamo raggiungere gli obiettivi attraverso il sacrificio e la sofferenza, e che prima viene il dovere e poi il piacere a prescindere. Le forme pensiero collettive ci spingono a credere che per tutti noi il ciclo della vita sia andare a scuola e magari all’Università per ottenere un pezzo di carta firmato e timbrato che ci permette di affacciarci al mondo del lavoro, per poi cercare un lavoro sicuro, possibilmente a tempo indeterminato, fino alla pensione.
Quale è il prezzo da pagare per questo? In genere, per l’80% delle persone, questo ciclo significa accontentarsi e “tapparsi il naso”. Significa spesso condurre degli studi che non appassionano ma che “garantiscono un lavoro”, significa svolgere mansioni che non amiamo, risicare lo stipendio in fondo al mese, trascorrere la maggior parte del nostro tempo tutti i giorni per 40 anni all’interno di un meccanismo che non ci valorizza e che ci rende strumenti al servizio della macchina economica.
In questo contesto, siamo motivati o piuttosto manipolati?
Come possiamo essere motivati se la nostra Anima annaspa in un percorso che non corrisponde ai nostri talenti e non è in grado di soddisfare i nostri sogni?
In verità, senza bene rendercene conto ci asserviamo al sistema per paura di osare, per paura di sognare. E’ molto più “semplice” dirci che non ce la facciamo a realizzare i nostri sogni e che è meglio volare basso, come il detto che recita “meglio poco che niente”.
Gli strumenti per manipolare i popoli si sono evoluti nei secoli, man mano che cambiavano gli assetti delle società, man mano che progredivano le ricerche scientifiche, le infrastrutture, i modelli di lavoro e di produzione.
Dalla Rivoluzione Industriale è nato il sistema di lavoro della fabbrica, della catena di montaggio, del “dipendente”. In questo contesto non c’è spazio per la motivazione. Le persone sono macchine per produrre. Questo strumento manipolatorio dura ancora oggi, ed è basato sulla paura.
Nelle tante aziende guidate da imprenditori non risvegliati, si respira un’aria di paura: la paura di perdere un posto fisso, la paura di non avere più lo stipendio, la paura di morire, alla fine. La paura nasce nel nostro corpo mentale, ed è prodotta dai nostri pensieri, che vengono a loro volta prodotti dalle credenze e dalle convinzioni che albergano nel nostro inconscio. Forme pensiero svalutanti che ci rendono vulnerabili e privi del nostro potere interiore.
In un mondo ideale, come sarà la Nuova Era di Risveglio Planetario, la società non si basa sulla paura, ma sulla motivazione. Non c’è bisogno di manipolare, perché le persone funzionano meglio se vengono motivate, incoraggiate, affiancate nella loro crescita personale e professionale. Vige un interesse comune di benessere, non occorre vincere a scapito degli altri, perché la vittoria è condivisa.
Nel frattempo, in questo tempo in cui stiamo costruendo la Nuova Era, ognuno di noi può comunque fare qualcosa per uscire dalla manipolazione e per trovare la propria motivazione. Non è necessario cambiare lavoro subito. E’ possibile però iniziare a riconoscere i veri motivi per cui svolgiamo un lavoro piuttosto che un altro: quali sono i sentimenti che proviamo nei confronti del nostro lavoro? Quali sono le nostre paure relativamente al cambiamento? Come possiamo trovare motivazione al di fuori del lavoro? Ecco che possiamo iniziare da cose piccole, che hanno un grande significato per noi: rispolveriamo i nostri talenti e facciamone un hobby, riconnettiamoci ai nostri sogni e facciamone un mantra. E’ la visione della vita che fa la differenza. Risvegliarsi significa ricordarci chi siamo veramente e quali sono i nostri veri poteri.
Motivazione è forza, fiducia, autostima, coraggio. E ognuno di noi possiede dentro di Sé queste risorse, basta solo riconoscerle ed iniziare ad usarle al nostro servizio.
Parola di Annalisa