Descrizione
Oggi viviamo in una società che sembra aver perso ogni valore umano, e che ci spinge all’omologazione, in modo da renderci simili a macchine da produzione. Tutti noi siamo assorbiti da mille impegni, bombardati da input e informazioni continue, persi nei meandri dei nostri condizionamenti. In altre parole, ci siamo dimenticati che dentro di noi esiste uno spazio autentico, un potenziale infinito, e dunque siamo costretti a vivere rincorrendo la felicità senza mai riuscire a raggiungerla veramente.
Quando la nostra Anima decide di incarnarsi su questo pianeta, si veste di un corpo fisico e si dota anche di un corpo mentale ed emotivo, per poter esperire l’esistenza terrena. Ma quando poi cresciamo e diventiamo grandi, ci dimentichiamo di essere Anima e ci identifichiamo con questi tre corpi terreni, che inevitabilmente perseguono la sopravvivenza e sono guidati dalla paura.
Tuttavia una soluzione esiste ed è alla portata di tutti: si chiama consapevolezza. Pochi sono realmente consapevoli di come davvero funzionano i tre corpi (fisico, mentale, emotivo), per cui in realtà li subiscono e sono letteralmente “schiavi” dei loro meccanismi.
Le moderne neuroscienze e la fisica quantistica dimostrano oggi ciò che da sempre viene trasmesso nelle scuole di alchimia e nelle antiche tradizioni native: esiste una coscienza più espansa, una sorta di “testimone” silenzioso che osserva i pensieri, le emozioni e gli impulsi somatici, e questo spazio di coscienza è il Sé. Partendo dalla psicologia analitica di C. G. Jung, fino ad arrivare alle correnti più all’avanguardia della psicoterapia breve a impronta psicobiologica, oggi siamo in grado di affermare con assoluta certezza che coltivare l’auto osservazione e la presenza consapevole permette di incarnare un livello di coscienza più ampio, grazie al quale è finalmente possibile ricordare chi siamo, ricontattare il nostro vero potenziale e andare oltre i limiti dettati dalla natura terrena e dai condizionamenti ricevuti dall’esterno.
Essere presenti significa coltivare la sensazione di pienezza nell’essere proprio qui, ora, indipendentemente da ciò che sta accadendo fuori, direzionando la nostra attenzione all’interno, in modo consapevole. L’osservazione dei nostri meccanismi è la chiave per uscire dal malessere, per abbracciare la vita e imboccare il sentiero dell’autorealizzazione, perché osservare significa creare spazio tra noi e i nostri meccanismi, significa espandere la coscienza, acquisendo potere personale.
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