Ci sono giorni in cui tutto sembra una corsa verso un traguardo irraggiungibile. Ti svegli al mattino con una lista infinita di cose da fare, ognuna delle quali deve essere svolta nel modo “perfetto”. Eppure, non importa quanto ti sforzi, la sensazione di non essere mai abbastanza non ti abbandona. Se ti riconosci in questa descrizione, potresti trovarti nella trappola del perfezionismo, una condizione che spesso va a braccetto con il suo oscuro alleato: l’autosabotaggio.

Il volto nascosto del perfezionismo
Il perfezionismo è spesso travestito da virtù. Viviamo in una società che celebra l’eccellenza, l’impegno, il desiderio di superare i propri limiti. Tuttavia, c’è una differenza sottile ma cruciale tra l’aspirazione alla crescita personale e il perfezionismo. Quest’ultimo non è un motore verso il miglioramento, ma una gabbia che ci imprigiona con aspettative irrealistiche.
Invece di celebrare i progressi, il perfezionista focalizza la propria attenzione su ciò che manca, sugli errori, su quel millimetro che avrebbe potuto essere migliore. Questo continuo giudizio crea un senso di inadeguatezza che si autoalimenta, portando spesso al burnout e all’ansia
Autosabotaggio: il fratello nascosto del perfezionismo
L’autosabotaggio è la risposta inconscia a questo peso insopportabile. Quando ci imponiamo standard irrealistici, la paura di fallire può diventare paralizzante. Per evitare il rischio di non essere “abbastanza”, iniziamo a procrastinare, a rinunciare in anticipo o a trovare scuse per non affrontare le sfide.
L’ironia è che il perfezionismo e l’autosabotaggio formano un circolo vizioso: il desiderio di fare tutto alla perfezione ci spinge a evitare il fallimento, ma queste stesse strategie di evitamento ci portano a non raggiungere gli obiettivi, rafforzando la convinzione di non essere all’altezza.
Come riconoscere il perfezionismo e l’autosabotaggio, per superarli
Il primo passo per uscire da questa dinamica è riconoscerla. Ecco alcuni segnali da osservare:
Paura del fallimento: Ti paralizzi di fronte a un compito perché temi che il risultato non sarà perfetto.
Procrastinazione cronica: Rimandi continuamente i progetti importanti, dicendoti che “non è il momento giusto” o che “non sei pronto”.
Autocritica incessante: Anche i tuoi successi vengono minimizzati, mentre ogni errore viene ingigantito.
Sovraccarico di impegni: Accetti più responsabilità di quelle che puoi gestire, nella speranza di dimostrare il tuo valore.
La buona notizia è che è possibile spezzare questo ciclo distruttivo. Ecco alcune strategie per iniziare:
1. Accetta l’imperfezione attraverso il pilastro dell’accettazione
Imparare ad accettare che nessuno è perfetto – e che non è necessario esserlo – è un passo fondamentale. Ogni errore è un’opportunità per imparare e crescere. Come ci insegna la filosofia del “buono abbastanza”, fare qualcosa imperfettamente è sempre meglio che non farlo affatto.
2. Scomponi gli obiettivi attraverso il pilastro della non aspettativa
Quando un obiettivo sembra troppo grande o spaventoso, suddividilo in passi più piccoli. Questo ti aiuta a mantenere il focus sul processo piuttosto che sul risultato finale, liberandoti dalla pressione di dover prevedere ogni dettaglio.
3. Pratica l’auto compassione attraverso il pilastro dell’accoglienza
La compassione verso se stessi è il miglior antidoto contro l’autocritica. Quando noti di essere severo con te stesso, prova a chiederti: “Come parlerei a un amico in questa situazione?” Probabilmente useresti parole gentili e incoraggianti. Fai lo stesso con te stesso, accogliendo ciò che senti senza respingerlo.
4. Riconosci i tuoi successi attraverso il pilastro della mente del principiante
Prenditi il tempo di celebrare ogni piccolo traguardo. Coltivare la “mente del principiante” significa guardare ogni risultato con occhi nuovi, senza preconcetti, valorizzando ogni progresso come se fosse la prima volta.
5. Impara a dire di no attraverso il pilastro del non giudizio
Accettare solo gli impegni che sono davvero importanti per te ti aiuta a ridurre il sovraccarico e a concentrarti su ciò che conta davvero. Dire di no, senza giudicarti, è un atto di amore verso te stesso e verso il tuo equilibrio interiore.
Verso un nuovo equilibrio
Superare il perfezionismo e l’autosabotaggio non significa smettere di avere obiettivi o aspirazioni. Significa imparare a bilanciare l’impegno con l’accettazione, la determinazione con la flessibilità. Significa dare valore al viaggio, non solo alla destinazione.
Alla fine, il vero successo non è fare tutto perfettamente, ma vivere con autenticità, coltivando un senso di pace interiore. È questo equilibrio che ci permette di trasformare il perfezionismo da un limite a un trampolino per la crescita personale.
Tuttavia è importante sottolineare come il perfezionismo sia parte di un copione comportamentale tipico di chi ha dovuto affrontare una vita, nell’infanzia, sotto pressione da parte del “risultato a tutti i costi” proposto come modello da parte dell’ambiente familiare. Questo è importante riconoscerlo e lavorarlo grazie all’aiuto terapeutico di professionisti nel campo della psicobiologia delle emozioni poiché la libertà dai nostri copioni della personalità non ha prezzo.