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Le nostre Radici

Il ricordo del nostro passato è registrato interamente in qualche spazio nascosto del nostro cervello. La mente è in grado di captare qualsiasi colore, oggetto, suono che percepisce attraverso i cinque sensi, ma è molto abile ad archiviare ciò che non serve e a lasciare integro come ricordo ciò che invece richiama la nostra attenzione.

Cosa richiama la nostra attenzione, dunque? Perché alcuni ricordi sì e altri no?

Nella costruzione della nostra personalità, o ego, da piccoli sviluppiamo delle “impressioni” di fronte agli eventi della vita. Possiamo avere l’impressione di non essere amati, di essere trascurati o incompresi, di essere abbandonati o traditi. Di frequente le impressioni non corrispondono esattamente alla realtà. Non sempre i genitori ci abbandonano o ci tradiscono, ci rifiutano o ci trascurano. Sono alcuni comportamenti o atteggiamenti che vengono letti e percepiti così dai bambini (e dagli adolescenti poi).

I ricordi degli adulti sono inscindibilmente legati a queste impressioni che hanno vissuto nel passato. L’impressione di non essere compresi sviluppa in noi determinate dinamiche soprattutto nelle relazioni perché la nostra mente inconscia ci propina continuamente certi ricordi sotto forma di pensieri.

“Non mi capisce nessuno” è un pensiero, non corrisponde necessariamente alla realtà. E’ una frase che spesso sentiamo in giro, pronunciata da uno spazio di “addormentamento”, nel quale le parole non vengono osservate per scoprire cosa nascondono di più profondo. Ma questo pensiero non è la realtà, appunto. E’ solo il frutto di un’impressione del passato.

Nel nostro inconscio vivono numerose convinzioni di questo genere, derivanti dall’educazione che abbiamo ricevuto, in cui le nostre impressioni hanno determinato certe credenze. “Gli uomini mi abbandonano sempre”, “In ogni storia io tradisco il/la mio/a compagno/a”, “Ho bisogno di essere amato, ma lei non me lo dimostra!” ecc. Si potrebbero scrivere centinaia di esempi di tali forme-pensiero che infestano la nostra mente. E di conseguenza provocano stati d’animo difficili e malesseri di ogni genere.

Non è a questo che servono le nostre radici. Non è per agire nel mondo i nostri condizionamenti che possiamo credere di usare il nostro passato, soprattutto familiare. In verità è opportuno recuperare la forza che il nostro sistema familiare offre, di qualsiasi natura sia stato nella nostra vita.

Imparare a risvegliare la nostra consapevolezza ci permette di iniziare a riconoscere le forme pensiero che ci “comandano” e questo ci aiuta a entrare di più dentro di noi e a scoprire quali sono le ferite che ancora sanguinano. E’ solo così che possiamo dunque guarirle e ripristinare un equilibrio interiore che tanto ci è mancato anno dopo anno. Le radici sono le origini, la carne della carne, l’accordo animico per eccellenza. Servono per costruire le nostre prove, per sperimentare il nostro percorso, per acquisire le competenze che ci serviranno per la nostra missione. Qualsiasi esperienza vissuta nel nostro passato e nel nostro sistema familiare può assumere un connotato evolutivo e donarci maggiore consapevolezza su di noi e sul nostro cammino.

Liberandoci dei fardelli che ci portiamo dietro, attraverso l’amore verso tutte le parti di noi che entrano in conflitto, possiamo finalmente esprimere al massimo il nostro potenziale e sbocciare come un meraviglioso fiore in primavera.

Le Costellazioni Familiari sono uno strumento eccezionale per questo genere di trasformazione interiore. Praticando una costellazione, abbiamo la grandiosa opportunità di ri-conoscere il nostro sistema familiare, di vederlo nudo davanti a noi senza più veli né “impressioni”, ma solo nella sua sfaccettatura più autentica. Allora possiamo anche far pace con gli aspetti che abbiamo “ereditato” sotto forma di giudizi, paure, condizionamenti, limiti, convinzioni, modi di atteggiarsi, ecc. Ecco che integrando in noi la consapevolezza che il sistema familiare è comunque un contenuto di amore, anche se inespresso, oppure nascosto o denigrato, riusciamo a riconoscere anche noi stessi come frutto di amore. Recuperare forza dal sistema familiare, e quindi dalle nostre radici, significa dunque riconoscere ciò che è e semplicemente accoglierlo nella nostra consapevolezza ampliata. Questo processo è in grado di trasformare modi disfunzionali con cui ci poniamo nel mondo e che magari ci provocano dolore e insoddisfazione.

Dunque, le nostre radici diventano il cardine attraverso cui poter spiccare il volo!

Ciascuno di noi fa parte di una famiglia, che lo voglia o meno. Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono. O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto. Tutte queste dinamiche ci legano in modo negativo alla famiglia, impedendoci di guardare in avanti con forza gioiosa e di avere successo nella nostra vita.

Bert Hellinger

Parola di Annalisa

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