Il 22 aprile 2019 ho avuto il piacere di conoscere Alice: una ragazza dal sorriso coinvolgente, una donna dalla bellezza autentica, una madre dotata di un profondo e consapevole senso materno. Tra noi nacquero subito sguardi familiari, come se ci conoscessimo da sempre, eppure era davvero la prima volta che la incontravo.
Quel giorno festeggiavamo la Pasquetta insieme alla famiglia di Alice, amici a me molto cari. Tornata per qualche giorno in Piemonte dopo essersi trasferita in Sicilia, era venuta a trovare suo padre e suo fratello.
Nonostante i suoi occhi sorridessero spesso, tradivano un velo di inquietudine, forse anche di tristezza… ma sarebbe stato riduttivo pensare fosse solo questo. Quella vibrazione interiore, a tratti dissonante, raggiunse anche me in una forma sottile, irrazionale, eppure tangibile. Malgrado tutto, Alice era lì con le sue figlie e con tutti noi, e quel giorno trascorse in leggerezza, allegria e libertà.
Una settimana dopo, rientrata a Ragusa, Alice fu uccisa. Un femminicidio, seguito dal suicidio del marito Simone, padre delle sue bambine e uomo con cui aveva condiviso una parte importante della sua vita.
Da quel momento, tutto è cambiato. Non solo per le sue figlie e la sua famiglia, ma anche per chiunque abbia avuto il privilegio di incrociare la sua vita. Perché, vedete, ogni volta che entriamo in risonanza con qualcuno, portiamo con noi una parte della sua frequenza. È un po’ come nell’entanglement quantistico: quel fenomeno per cui due particelle restano connesse anche a distanza, condividendo le stesse proprietà. Così anche noi esseri umani: interconnessi, spesso inconsapevolmente.
Ma quanto siamo davvero in grado di percepire questi legami? Dipende da quanto siamo svegli, da quanto riusciamo a liberarci dai condizionamenti mentali che ci impediscono di sentire davvero le nostre emozioni.
È per questo che anche in me qualcosa cambiò. Cambiò il senso della mia attività formativa, il modo in cui accompagnavo le persone in difficoltà, il valore che attribuivo alla trasmissione di messaggi di consapevolezza.
Così, insieme a Marco Lazzerini e Annalisa Chelotti, è nato il Progetto Alice – Educazione all’Amore: un’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole superiori per offrire strumenti concreti di consapevolezza, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle relazioni affettive, partendo prima di tutto dalla relazione con sé stessi.
Da quel primo anno, ne abbiamo fatta di strada. Ricordo ancora l’emozione del nostro primo intervento, proprio nella mia ex scuola superiore. Ritornare in quel luogo, stavolta in veste di formatore, è stato potente: dai mal di pancia per le interrogazioni a quelli per l’ansia da prestazione. Per fortuna, stavolta, avevo con me strumenti come la Mindfulness.
Anno dopo anno, nonostante il buio della pandemia, il progetto è cresciuto. Solo quest’anno abbiamo coinvolto 352 studenti in 8 cicli formativi in 4 scuole del Piemonte, superando 1.500 studenti dalla prima edizione del 2020/21.
In totale, abbiamo erogato 48 ore di formazione gratuita, promuovendo consapevolezza e prevenzione della violenza di genere. Abbiamo anche formato dodici nuovi formatori, pronti a portare il progetto in Lombardia, Friuli, Toscana e Sicilia.
Finora non abbiamo mai chiesto fondi alle Istituzioni. Quest’anno, però, siamo riusciti a raccogliere 5.485 € grazie a donazioni, sia da aziende sia da persone generose che hanno creduto in noi e nel nostro lavoro.
Un ringraziamento speciale a: Giorgio, Irma, Marilinda, Patrizia, Irene, Gabriella, Serena, Francesca, Andrea, Lucilla, Manuela, Daniele, Maria Teresa, Monika, Alessia e Sonia.
E grazie alle realtà che ci hanno sostenuto:
WeMay per la donazione liberale;
Associazione Millemani per l’evento Aperitivo in Rosa;
Luna Coaching per l’iniziativa Dare è Ricevere;
InnerQviet con la collezione Open Heart – Il Mondo è Dentro di Te e Risveglio Reiki con le Vacanze Reiki, entrambe a sostegno del progetto;
Oasi del Pulito e Oasi della Bellezza, che hanno acquistato biglietti per lo spettacolo Woodstock Night, andato in scena il 30 maggio 2025.
Il costo totale degli otto cicli di quest’anno è stato di 8.000 €. Le donazioni hanno coperto il 68% dell’importo, lasciando il restante a carico dell’associazione Il Sentiero dell’Essere. Ma siamo fiduciosi: più persone conosceranno il valore di questo progetto, più potremo crescere. E oggi, chiunque può sostenerci anche destinando il 5×1000 al Sentiero dell’Essere – una delle novità più importanti di quest’anno.
Molti ragazzi e ragazze hanno vissuto o stanno vivendo relazioni tossiche, fondate su dinamiche di compensazione a mancanze interiori. Aiutarli a costruire un mondo interiore sano significa mantenere viva una delle tradizioni più umane: quella della consapevolezza di sé. Una consapevolezza che non solo ci distingue da macchine o animali privi di coscienza, ma che può dare ai giovani la visione di un futuro possibile, anche nei momenti più bui.
Per questo dico grazie. E con il mio grazie si uniscono le voci di tutto il Sentiero dell’Essere, che ogni anno, con cuore e coraggio, si impegna a entrare nel sistema per risvegliarlo dall’interno. E proprio a proposito di questo, vi lascio con uno scritto di un ragazzo che ci ha lasciato, alla fine del laboratorio, questo bellissimo scritto:
“Non so chi sono e non so dove sto andando
in una valle oscura che riflette solo ferite sanguinanti.
Cieco e sordo mi muovo nel silenzio assordante del dolore
e faccio ammenda di tutti i miei sbagli, iracondi e violenti.
Cerco la luce eppure non so come sia fatta.
Cerco l’Amore ma non so come contraccambiarlo.
Poi giungete voi e come la pioggia nel deserto
fate sbocciare la vita dal nulla,
accendete un caldo fuoco al centro di questo lago ghiacciato
e animate la speranza di un Mondo Migliore.
Non so ancora chi sono, ma ora sono consapevole di chi non voglio essere,
e mi sembra già un buon punto di partenza.
Grazie dal profondo del Cuore!”
