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“Ricordare chi sei significa fare della tua vita un capolavoro, con pazienza e stupore continuo.”

La mia intera esistenza è sempre ruotata intorno a una grande domanda: chi sono io? Cosa faccio qui su questa Terra? Fin da piccola osservavo il mondo con stupore e mi chiedevo chi fossi davvero. Ho attraversato diverse fasi: un’infanzia felice, durante la quale, comunque, ho costruito inconsapevolmente dei copioni da “brava bambina”; un’adolescenza turbolenta, dibattuta tra la ribellione nei confronti dell’ingiustizia che vedevo nella società, e l’illusione di poter cambiare il mondo con la rivoluzione collettiva; la giovane età, caratterizzata da crisi profonde sul senso della vita, fughe trasgressive per affermare il mio Io, ricerca di sollievo in relazioni poco sane. 

Mentre sul piano personale vivevo tutte le contraddizioni interiori tipiche delle anime ancora addormentate, sul piano scolastico ho aderito in pieno alle aspettative della mia famiglia: un istituto tecnico per gettare le basi di un lavoro sicuro, una buona laurea in Economia, una posizione da dipendente che assicurasse i soldi necessari per pagare mutuo, bollette e automobile. In effetti dopo la laurea ho incontrato “casualmente” un lavoro all’interno di un’agenzia formativa che si occupava di soggetti svantaggiati tramite la gestione dei fondi sociali europei, e a soli 24 anni mi sono ritrovata a tenere delle docenze di organizzazione aziendale a classi di apprendisti scalmanati, donne immigrate a rischio esclusione sociale, ex lavoratori dei cantieri navali in cassa integrazione… per qualche anno mi sono fatta le ossa per un futuro che ancora non conoscevo. In quel tempo mi fu offerta la possibilità di specializzarmi in consulenze di analisi psico-sociologiche presso piccole, medie e grandi organizzazioni di vario tipo, acquisendo un Master sul tema, ed è stato lì che si è accesa in me una scintilla, qualcosa che ha vibrato dentro: la conoscenza della psiche umana e del mistero che accompagna la nostra origine e la nostra vera natura. Avevo 27 anni e il mio mondo andò in frantumi. Non sapevo più come proseguire il mio cammino, non riuscivo a rassegnarmi a un destino ineluttabile, ma allo stesso tempo non avevo le idee chiare sulla direzione nuova da intraprendere.

Sono uscita dall’impasse grazie a un percorso terapeutico con una psicologa, cui sarò grata per tutta la vita: un’anima elevatissima che, nel silenzio del suo studio, opera come alchimista attraverso l’accesso alle emozioni e alla psiche del profondo, utilizzando la disciplina della Mindfulness. Ė stato quello il punto di morte e rinascita: ho riconosciuto i miei condizionamenti, i meccanismi della mia personalità, ma anche i miei veri talenti e la mia essenza più profonda. E da quel momento non ho mai più smesso di coltivare dentro di me uno stato di coscienza sempre più ampio, profondo e consapevole: dai ritiri esperienziali del professor Hernan Mamani ai lavori immaginali di Selene Calloni Williams, dai corsi di Risveglio di Salvatore Brizzi e Fabio Iacontino ai Master con la dott.ssa Erica Francesca Poli, e molto altro. Ho acquisito vari diplomi professionali in Counseling, Naturopatia, Coaching, e poi ancora una seconda Laurea, stavolta in Psicologia. 

In questi ultimi vent’anni mi sono dedicata anima e corpo a due aspetti paralleli e inscindibili: da una parte, il lavoro su di me, incessante e disciplinato, per incarnare giorno dopo giorno la miglior versione di me stessa (ossia quella autentica ed essenziale); dall’altra, il mettermi al Servizio degli altri per trasmettere tutto ciò che mi ha attraversato e che posso emanare non solo a livello teorico ma anche esperienziale. 

Dalle aule infuocate dei soggetti svantaggiati, sono passata a condurre percorsi di consapevolezza individuali, gruppi di lavoro, conferenze e workshop, fino a fondare, nel 2016, Il Sentiero dell’Essere, insieme a Luca Capozza, dando vita poi nel 2019 alla Scuola dell’Essere.  

Amo in modo incondizionato la vita e ciò che mi propone ogni giorno, che sia la bellezza, il dolore, la rabbia o l’amore. Amo commuovermi nel vedere la trasformazione degli altri, come un sacro incantesimo che diventa reale. Amo la cooperazione e la condivisione con anime affini che viaggiano verso la stessa meta: il ricordo di Sé. Amo ciò che faccio ogni giorno, quando incontro gli occhi di chi soffre, quando conduco le classi della Scuola dell’Essere, quando registro un video che possa scaldare il cuore di molti tramite i social, quando scrivo un articolo per il nostro blog. Amo generare consapevolezza continua in me e negli altri, creando un ponte tra alchimia e psicologia, tra spirito e materia, tra lavoro interiore e neuroscienze. 

Oggi so chi sono. E so che ogni creatura che si pone questa domanda può scoprirlo attraverso un lavoro profondo sulla propria coscienza. Non sono le tecniche che cambiano il nostro modo di stare al mondo, ma è l’espansione della coscienza che ci permette di guardare al mondo con occhi nuovi, quelli del Cuore. 

Per immaginare di quantificare il valore della consapevolezza di sé, bisogna provare a immaginare la differenza tra la mera sopravvivenza e la piena esistenza, manifestando i nostri talenti con soddisfazione: assumerci la responsabilità della nostra felicità significa passare all’azione e scegliere di fare un lavoro su di Sé; imparare a riconoscere le nostre parti meccaniche e le nostre parti autentiche ci rende liberi di andare verso la realizzazione di noi stessi.

Tutti noi abbiamo un Sentiero dell’Essere, e il mio compito, all’interno del mio lavoro, è prendere per mano ogni persona che lo richiede e accompagnarla alla scoperta del suo sentiero.