Abbiamo più volte scritto nei nostri articoli quanto la mindfulness non sia semplicemente una disciplina, una tecnica o una formula, ma piuttosto un modo di vivere, un atteggiamento, una filosofia di vita.
Se ci diamo il permesso di vivere, in ogni istante della nostra vita, praticando la presenza in tutto ciò che facciamo allora potremmo anche scorgere, senza tanta difficoltà, quali siano le attività che potrebbero essere davvero di beneficio per i nostri figli o, se siamo educatori, per i nostri “piccoli”.
Allora vediamo, insieme, in che modo la mindfulness può diventare un gioco condiviso e può rendere al meglio la qualità della vita di tutta la famiglia o di tutta la classe.

Il gioco delle vocali magiche
Fin da piccoli i bambini si preoccupano del giudizio degli altri ed entrano in stress emotivo rispetto alle performance verso le quali vengono continuamente stimolati.
Cambiamenti improvvisi, situazioni burrascose in famiglia o paura di restare da soli possono condizionare indelebilmente la loro crescita armoniosa, per questo è fondamentale dare loro, fin da piccoli, preziosi strumenti da poter utilizzare in maniera semplice. Più entreranno in sintonia con l’alfabeto mindfulness, più saranno in grado di sperimentare quello stesso alfabeto, e potranno, così, abilmente lasciarsi attraversare dagli eventi lasciando che questi possano, come è il loro scopo, farli crescere sotto tutti i punti di vista.
Abbiamo visto come esistano 7 pilastri della mindfulness, che puoi leggere approfonditamente dentro il nostro libro “Il sentiero della Mindfulness” ma questi non sono i soli elementi a cui attingere per sperimentare la pratica della consapevolezza non giudicante.
Prendiamo, per esempio, le 5 vocali del nostro alfabeto italiano: A, E, I, O e U.
Qualsiasi bimbo, entro i 10 anni, impara le lettere sotto forma di gioco, prima di comprendere che queste sono un efficace strumento di comunicazione. Allora sfruttiamo ciò che già conoscono e rendiamolo efficace secondo ciò che vogliamo loro far esperire.
Quello che ti sto per proporre è una semplice attività ludica che potrebbe essere fatta sia dai bambini della materna che da quelli della scuola primaria.
Allora immaginiamo 5 parole o frasi ispirate dalle vocali, efficaci da sperimentare come atteggiamento di vita, come per esempio:
1. A come “Amore A braccia Aperte”
2. E come “Essere le Emozioni”
3. I come “Invisibili e Invincibili”
4. O come “Ostacoli a Occhi aperti”
5. U come “Uno e Unico”
Ognuna di queste parole porta una precisa declinazione che può insegnare la presenza attraverso ciò che è semplice, e da questo può partire il nostro gioco, insieme.
Creiamo, su un foglio grande, le lettere tracciate con un colore diverso per ognuno, e lasciamo che siano proprio i bambini a scegliere da quale lettera partire. Utilizzate, per questo, una qualsiasi conta che potrà determinare a chi tocca per primo, se sono in più di un bimbo.
Infatti potremmo fare questo gioco solo con un bimbo o anche insieme a più bambini, lasciando che tutti possano esprimere la loro creatività.
Teniamo una clessidra oppure utilizziamo uno strumento che possa determinare lo scandire del tempo. L’ottimale sarebbe una campanella.
Appena si dà il via, l’adulto dice la frase corrispondente e si lascia che entro il tempo prestabilito, il bambino, usando tutto ciò che c’è intorno o insieme agli altri bambini, possa rappresentare quella frase o parola.
I bambini sanno essere molto creativi, quindi non giudicate la “perfezione” di ciò che faranno, ma lasciatevi incantare dal loro modo di entrare nel campo.
Alla fine della manifestazione, sarete poi voi a dare la campanella al bimbo o a uno dei bimbi, facendo la stessa cosa che hanno fatto loro ma dal vostro punto creativo. Questo permetterà non solo il confronto, ma anche lo spirito di gioco di squadra.
Alla fine di tutto, tutti insieme, ricominciate da capo facendo in sequenza, e senza interruzione, tutte le lettere vocali.
Chiaramente, tutto questo, è suscettibile di perfezionamento attraverso la vostra sensibilità e la vostra esperienza, per questo lasciate semplicemente che il mio sia un suggerimento affinchè possa ispirare la vostra creatività mindful.
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Il gioco dei numeri parlanti
Potrete giocare in questo modo anche attraverso i numeri, molto semplici da comprendere per i bambini, come per esempio:
1 > sono io e mi abbraccio
2 > gira la mia testa e la calmo
3 > gioco con le emozioni e le coloro (rabbia, gioia, tristezza, paura e disgusto)
4 > tocco il mio corpo e assumo 4 diverse posizioni
5 > tutto è dentro di me e lo rimetto apposto
6 > respiro e tutti si riposano
Per un bambino, ma anche per noi adulti, ogni occasione è ottima per farla divenire un gioco, per questo è importante non perdere occasione per “colorare” di creatività ogni cosa che circonda la vita del bimbo, anche e soprattutto inscenando la realtà da un punto di vista simbolico.
In altri articoli abbiamo parlato di come l’inconscio comunichi solo attraverso un linguaggio non verbale, quindi se vogliamo davvero trasmettere un insegnamento ai nostri bambini lo dobbiamo fare da uno spazio non tanto cognitivo quanto più fantasioso. Tutto ciò che si propone come un simbolo verrà assimilato dal suo inconscio, e così non sarà neanche necessario razionalizzare alcun concetto perché l’immagine del simbolo sarà molto più potente e indelebile, soprattutto quando egli crescerà e i semi di quei simboli sbocceranno insieme a lui.
La mindfulness, dunque, non diventerà l’ennesima attività da fare per diventare competenti e performanti, tecnici e impeccabili adulti del futuro, ma anzi sarà l’occasione per coltivare una calma interiore, acquisire consapevolezza di sé, ascoltarsi e ascoltare al fine di diventare, fin da subito, fiduciosi di se stessi.
Buon gioco a tutti!
Luca Capozza